Secondo l'eurodeputato dei Comunisti Italiani, il sempredichiarante Marco Rizzo, il presidente della Camera dei Deputati il rossissimo on. Fausto Bertinotti "dice di essere comunista ma non lo è" e Rizzo aggiunge che Bertinotti "non ama gli operai , è narcisista e pieno di sè" e ancora "si circonda di intellettuali e non sa cosa sia la fame". E' il settimanale "A" che pubblica la notizia che Rizzo si è precipitato a smentire nel senso che, ha precisato, queste cose, si le ha dette, ma tre anni fa, il che, dice, "in politica equivale a una eternità". E' vero in politica, specie quella italiana, dove si registrano dichiarazioni diametralmente opposte dalla sera alla mattina,anzi tra "Cristo e mezzogiorno" rinverdendo l'antico detto secondo, da parte della stessa persona sulla medesima cosa, tre anni sono davvero una eternità. Ma resta il fatto che siano state dette e dette a proposito di quel Bertinotti che la parola "comunista" se la porta scritta in fronte, almeno così egli dice, come altri, certi democristiani i quali un tempo solevano dire che nel loro sangue scorreva lo scudo crociato. E così si scopre che si conferma un altro detto secondo il quale "si predica bene e si razzola male". Del resto non stupisce nulla di BERTINOTTI, che da rivoluzionario si è seduto sullo scranno della terza carica dello Stato, vestendo morbidi abiti di pregiata stoffa inglese, pulloverini di caschemire, cravatte di seta, scarpe magari fatte a mano da quelle nodose e callose degli operai fiorentini, ma comunque tanto da costare almeno quanto la pensione mensile di un operaio dopo trentanni di lavoro. Ma che fa. L'importante è predicare a parole la giustizia sociale, ovviamente brindando a champagne, lasciando i lavoratori a brindare ad acqua e dalla terza settimana senza neppure quella. E poi, cantare bandiera rossa, nella nuova versione che è in corso di allestimento e che sarà un misto tra il sole dell'avvenire e il biancofiore, simbolo, un tempo d'amore e ora di connubio tra diavolo e l'acqua santa. amen.