SANITA’: I DEBITI DI VENDOLA ESPLODERANNO NELLE TASCHE DEI PUGLIESI
Il Disegno di Legge con cui la Giunta Vendola ha previsto di ripianare il deficit sanitario accumulato nel 2006 è affrettato, irresponsabile, incompleto e giuridicamente carente.
Ne sono convinti i capigruppo del centrodestra in Consiglio Regionale che hanno tenuto una conferenza stampa.
Per Rocco Palese di Forza Italia, Giunta e maggioranza, pur sapendo da tempo che c’era il deficit hanno fatto finta di nulla “Avrebbero potuto e dovuto inserire il ripiano nel Bilancio di previsione 2007 – dice Palese – non correre ai ripari adesso dopo essere stati commissariati dal Governo Prodi. E cercano anche di apparire agli occhi dell’opinione pubblica come eroi capaci di uscire dalla situazione debitoria che loro stessi hanno creato visto che tutti i documenti contabili del ministero dell’Economia e del Parlamento, sanciscono che al 31 dicembre 2005 i conti sanitari della Puglia erano a posto. Loro invece – aggiunge Palese – danno i numeri al lotto. Nella bozza di Piano della Salute dei mesi scorsi hanno avevano quantificato il deficit del 2006 in 335 milioni di euro; nella relazione al Bilancio di previsione 2007 si parlava di 257,24 milioni di euro; nella lettera di commissariamento di Prodi di 294 milioni; nel Piano della Salute approvato in Giunta il 9 maggio scorso, a pagina 189 si parla di 170 milioni di euro e a pagina 193 di 160 milioni; infine in Consiglio Regionale il 17 maggio l’assessore Tedesco ci ha comunicato che il deficit del 2006 è di 211 milioni di euro. Buco peraltro – conclude Palese – frutto solo di sprechi sperperi, mercimonio e politicizzazione di Asl e ospedali, perché in questi due anni i servizi non sono né aumentati né migliorati. Per contro molti primari, direttori sanitari e amministrativi di Asl e ospedali, sono candidati alle amministrative col centrosinistra".
Per Michele Saccomanno di Alleanza Nazionale “il centrosinistra si è già sbarazzato dell’assessore Tedesco e questo DDL di ripiano del deficit è un provvedimento puramente elettorale. Si prevede di vendere i beni delle Asl e si mettono i proventi di questa vendita tra le entrate della Regione. Una follia, posto che manca l’elenco dei beni e che queste vendite sono lunghe e difficili. Ricordiamo che negli anni Novanta, quelli precedenti al dissesto finanziario della Regione Puglia, i debiti cominciarono ad accumularsi impegnandosi per il futuro in maniera incosciente e senza avere certezza della copertura finanziaria di quello che si faceva".
Va più pesante Francesco Damone de La Puglia Prima di Tutto: “Questo DDL è un falso in Bilancio. I beni delle Asl non si possono vendere per il semplice fatto che dopo l’accorpamento delle Aziende non è stato fatto l’accorpamento del patrimonio. C’è quindi una carenza giuridica, per cui per esempio la Asl di Foggia non può vendere un bene della ex Asl Foggia 3 perché non ne risulta proprietaria".
Angelo Cera dell’Udc federata ricorda che “al 31 dicembre 2005 i conti erano a posto, quindi il centrodestra li ha lasciati a posto grazie al buongoverno e anche ai sacrifici chiesti a tutti i pugliesi. Dopo due anni di Governo Vendola invece – dice Cera – si riparla di deficit e si cerca di ripianarlo con un provvedimento “tira a campare" che va a turlupinare l’opinione pubblica. Questa maggioranza è irresponsabile".
Giammarco Surico del Gruppo Misto conclude: “Mentre il Governo Prodi ha aperto la caccia al tesoretto perduto, la Giunta Vendola prepara una bomba ad orologeria che esploderà nel 2007 e l’anno prossimo nelle tasche dei pugliesi. Il ricorso alle maggiori tasse è solo rinviato perché la gestione della sanità continua ad avvenire quotidianamente senza alcun controllo della spesa e della qualità da parte della Giunta Regionale".