A cinque mesi dall’ALLARME ROSSO lanciato da Geronimo a proposito del Piano Regolatore del nostro Comune, dopo le determinazioni del PAI regionale, la questione continua ad essere trattata con leggerezza e improvvisazione.Come sempre.
Intanto, dopo aver archiviata la auspicata collaborazione con tutti i partiti, ammesso che essa sia stata mai realmente un obiettivo vero del solito Geronimo e degli stessi responsabili dei partiti dell’Ulivo, qualche sera fa in Comune c’è stato un incontro convocato da Geronimo con i “tecnici operanti nel territorio di Toritto”; a questo incontro i consiglieri comunali di opposizione non sono stati invitati.
Il fatto si commenta da sé ed è la prova della doppiezza della sinistra che la collaborazione la intende solo come aprioristico avallo delle sue iniziative, previo esclusione sistematica della opposizione da qualsiasi fase preparatoria, e delle sue manovre che, in questo caso, ruotano intorno al piano regolatore.
Per quanto attiene il PRG, fallito il tentativo di ottenere un preventivo e come abbiano detto aprioristico avallo della opposizione che, sia detto con chiarezza, è solo quella che si identifica nel Tavolo di concertazione del centrodestra di Toritto, la questione del piano regolatore è stata trattata al’interno delle solite conventicole che per l’occasione è stata pomposamente definita “consulta delle professionalità locali”, non si sa da chi composta, costituita, coordinata, che ha elaborato un documento, del quale si è chiesto ai tecnici presenti la sottoscrizione, cosicchè da trasformarsi in una specie di “delibera di intenti” su cui poggiare, o essere supporto (sic!), come è scritto, alla proposta di variante del PRG che necessariamente deve a sua volta trasformarsi in atto formale da parte dell’organo cui compete adottarlo.
Premesso che nessuno ha firmato questo documento, non ci avventuriamo in osservazioni a questo documento che è un guazzabuglio “di tutto e di più”; lo faremo se e quando esso diventerà atto formale.
Ma ci preme rilevare che è evidente il tentativo di utilizzare la questione del Pai per “regolare” i conti non tanto con questo piano regolatore che qualche improvvisato urbanista definisce “fondamentalmente errato nelle scelte urbanistiche” , quanto con tutto ciò che abbia sapore di regole e soprattutto di rispetto delle regole.
Il PAI, per chi non lo sapesse, ha riguardato tutti i comuni della Regione Puglia ( e d’Italia) e in tutti i comuni sono nati problemi conseguentemente a tale strumento adottato con ritardo in una nazione il cui territorio è purtroppo ricco di problemi idrogeologici che hanno creato e creano situazioni di emergenza, spesso sfociati in veri e propri drammi. Spesso a causa di tecnici senza scrupoli i quali hanno creato insediamenti abitativi e simili in luoghi ad alto rischio.
Il PAI ha questo scopo. Individuare le aree a rischio, e obbligare gli enti territoriali interessati a provvedere a realizzare opere che tutelino il territorio da questi rischi. Si chiamano opere di mitigazione idraulica. E molti comuni hanno provveduto o stanno provvedendo, senza alterare i loro strumenti urbanistici.
Orbene, nel documento se pur si fa riferimento al recepimento cartografico e normativo del PAI, non c’è traccia della necessità di realizzare dette opere che consentirebbero sia l’edificazione nelle aree del PRG interessate dal PAI, sia la tutela di quanti già vivono nelle aree a rischio. Perché, se agli improvvisati urbanisti è sfuggito, va ricordato che nelle aree di Toritto a rischio idrogeologico individuate dal Pai esistono già abitazioni che vanno tutelate. Invece, la scusa del Pai serve per modificare le regole per edificare e chi vive nei rischi si arrangi da solo!
E non basta. Il documento, essendo stato redatto da una pomposa “consulta delle professionalità locali” guidata evidentemente da illuminato urbanista, si occupa anche di problemini marginali e del tutto irrilevanti come quelli della sopraelevazione dei piani terra che consenta, almeno a quelli edificati prima del 1° settembre 1967!, di coprire l’intero lastrico solare. Ma non sarebbe giusto, prima di pensare alle regole urbanistiche del sopraelevare, occuparsi, anzi preoccuparsi del rischio sismico dell’edificio sopraelevato? Ad effettuare i rilevi e gli adeguamenti dell’edificio interessato, e di tutti quelli adiacenti, e di quelli adiacenti agli adiacenti…..? Anche qui, chi vive nei rischi si arrangi da solo!
Ci fermiamo qui perché non vogliamo oltre approfondire le contraddizioni palesi di “linee guida” su cui dovrebbe lavorare l’ufficio urbanistico comunale che pare debba essere incaricato di redigere la variante al prg….E quest’ultima aspetto ci fa cadere definitivamente le braccia sulla serietà dell’obiettivo che si vuol raggiungere.
Il centrodestra aveva chiesto che la nomina del tecnico incaricato avvenisse in maniera bipartisan e riteniamo che tale strada di certo avrebbe garantito tutti sia sulla correttezza del lavoro, sia sulla sua speditezza. Il mancato accoglimento di tale richiesta come la vanificazione della pur sollecitata collaborazione della opposizione forse si spiega anche con questa decisione che vorrebbe affidare al non ancora assunto ing. Crocitto, come è stato pubblicamente detto nel corso della riunione cui si è fatto cenno, la responsabilità della redazione della variante al PRG.
Non ne siamo sorpresi, ci viene solo da ridere. Come ci fa ridere che il solito pallonaro che s’atteggia a grande sapiente della urbanistica internazionale, tra un concionare e l’altro di urbanistica e dintorni, annunci che alla redazione della variante parteciperà l’ing. Giordano. Chi Giordano? Quello che da commissario ad acta formò, adotto e approvò il Piano Regolatore Generale “fondamentalmente errato nelle scelte urbanistiche”?
Davvero! Non è una cosa seria!