Sul caso Visco e sul siluramento del ge. Speciale la Casa delle Libertà, guidata dal leader Berlusconi si recherà da Napolitano per protestare e solellecitare il suo intervento. Però NAPOLITANO, bravo a duellare con le aprole ea infiocchettare i suoi discorsi con tante belle parole di circostanza, ha già fatto sapere in una lettera al sen. Mantovano di AN, che lui ha pochi poteri, anzi non ne ha affatto per intervenire. E così la conclamata esigenza della collaborazione e del confronto civile tra i due Poli se ne è andata a farsi benedire. E con ess anche la residua speranza che la enfatica dichiarazione di Fassino che non ci sono più nemici ma solo avversari è diventata aria fritta. E' bastato che il gen. Speciale rivelasse dinanzi all'avvocato dello Stato le maniovre e le pretese di Visco per scoprire che la Guardia di Finanza è un "nemico" del popolo, anzi delle cooperative del popolo, visto che nell'occhio delle indagini della Finanzna c'era l'UNIPOL di Consorte, quello al quale Fassino gridò al telefono: allora ora abbiamo una banca!. Ma siccome non tutti i mali vengono per nuocere, la vicenda di cui è stato protagonista e vittima il gen. Speciale è servita a ricomapttare la Casa delle Libertà. Ieri con un comunicato a firma dei quattro leader principlai, oggi con una dichiarazione di Fini il quale al ministro Bersani, nel corso di un affollattissimo dibattito pubblico sui referendum, ha detto: quella di Speciale è stata una PORCATA! Se questo è l'ultimo servigio reso allo Stato da Speciale, egli può andarne fiero e orgoglioso e se rinuncerà ad andare alla Corte dei Conti, cimitero degli elefanti, mostrerà che egli come il Corpo che ha comandato gli attributi li ha al punto giusto.