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 IL PENSIERO DI D'ALEMA Data: 15/06/2007
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
D'alema si è sfogato ieri sera al TG5 a proposito della vicenda delle intercettazioni del caso UNIPOL e della frase, intercettata, in un collouio tra lui e Consorte: facci sognare, avrebbe detto D'Alema al suo interlocutore che gli annunciava la conquista della BNL da parte dell'UNIPOL, che poi è da sempre il braccio armato del PCI, poi PDS, poi DS e ora chissà. Dice D'alema, prendendosela con la Magistratura, che si tratta di uno spettacolo indecente e che la frase era nioente altro che una battuta, non è reato, e che quindi non doveva essere intercettato. Diamo per vero che non si tratti di reato e che quella di D'Alema, notoriamente spigoloso e pungente, sia stata una solo battuta, sinanco sarcastica, a sentire D'Alema, perchè si lamenta D'Alema? O meglio perchè non ha definito indecente la trascrizione di altri colloqui e di altre conversazioni private, sbattute in prima pagina da intraprendenti cronisti che chissà come se le erano procurate? Immaginiamo se quella "sarcastica" battuta l'avesse pronunciata Berlusconi nelle vesti di D'Alema: cosa sarebbe successo, non tanto per iniziativa di D'Alema, ma dei tanti talebani del centrosinistra che non perdono occasione per spararla grossa contro Berlusconi? Immaginiamo cosa avrebbe detto Furio Colombo, l'ex super pagato giornalista del grande capitale e ora parlamentare diessino o cosa avrebbe detto Marco Travaglio, ospite fisso di Santoro nella TV, il cui motivo di vita è appunto spararla grossa su Berlusconi? La risposta la lasciamo a D'Alema il quale, poi, aggiunge che questa non è Tangentepoli e che quindi il sistema non è affatto traballante, per cui non c'è bisogna di nuove elezioni. Si metta d'accordo con Fassino il quale, invece, ha dichiarato che vede in pericolo la democrazia: boom. Solo perchè i capi dei comunisti, che grazie alle intercettazioni di Tangentopoli mandarono a casa una intera classse dirigente con i rispettivi partiti, sono stati intercettati mentre parlottavano con il capo di una cosca che stava mettendo le mani su una delle banche più grosse del Paese la democrazia sarebbe a rischio? E' una bufala ma è il solito refrain dei comunisti dai tempi dell'arco costituzionale. Anche allora, ogni volta che venivano presi con le mani nel sacco, e lo sono stati tante volte, immediatamente partiva la campagna della vigilanza antifascista, il richiamo alla solidarietà della Resistenza e puntualmente si gridava al pericolo per la democrazia: finchè, a pericolo scampatyo, i primi a pagare il fio erano quelli che erano accorsi al richiamo. E' stato così che il PCI per mezzo secolo ha tenuto in scacco la politica italiana, e con il solito sistema i puri e casti trasmigrati dal PCI sino al nuovo Partito democratico vogliono continuare a tenere in scacco quel che resta del sistema della democrazia in Italia. E dobbiamo dirlo, come ai tempi della DC e degli altri partiti veramente democratici, anche ora i partiti che hanno preso il posto della DC commettono lo stesso errore: concedono la grazia politica per non essere accusati di approfittare delle disgrazie telefoniche di D'alema e Fassino: sbagliato, una, cento, mille volte snagliato. Perchè loro non farebbero altrettanto. Chiedere ad Andreotti e a tuti quelli che l'hanno patita e pagata.

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