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 Una Lettera al giorno. Oggi per Giorgio, Data: 03/07/2007
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Caro Giorgio,

E' sempre un piacere rassicurante sentire la Sua autorevole voce che si innalza poderosa nello scenario politico Italiano. Del resto la Sua altissima, nobilissima e fondamentale funzione non può che stimolare e obbligare al doveroso e indefesso rispetto, tutti i cittadini Italiani. Ma mi permetta di confessarle un certo disagio nel vedere i suoi autorevoli comportamenti, incitamenti, preoccupazioni, suggerimenti che sono sì nobilissimi ma che non poggiano sicuramente su delle forti basi democratiche di cui neessita ogni tipo di autorevolezza. Ad iniziare dal Suo insediamento. Fortemente voluto, senza alcuna mediazione e con una violenza poco istituzionale fuori dall'ordinario democratico, verso l'altra parte che rappresentava comunque la metà, mille in più, mille in meno, di quei milioni di cittadini che almeno nella elezione del loro massimo garante democratico, meritavano più rispetto e più coesione. E' forse un paradosso, vista la Sua esperienza e la Sua matura età ma molti pensano che Lei è figlio della contraddizione democratica tutta Italiana e della divisione nel paese voluta da quella stessa classe politica che continua a difendere a spada tratta. Del resto, un figlio non può che difendere il padre. Altrettanto disagio provo quando parla di Napoli. Sa, non è facile credere, con tutta la buona volontà, a proclami e affermazioni di natura politica quando essa stessa non ha contribuito in alcuna maniera a migliorare lo stato delle cose nella nobile e bella Napoli. Talmente nobile che anche il Suo predecessore, amava gustare il noto caffè del Gambrinus, famoso in tutto il mondo come la miseria, la disperazione, l'affare camorristico, l'ignoranza sulla funzione di uno stato civile e dei diritti e dei doveri dei suoi cittadini, la totale avversione alle regole costituzionali che albergano a poche decine di metri dalle sue note cucine. Vede, caro Giorgio, mi permetta con deferente rispetto, questo paese ha bisogno di gesti forti. Anche come figlio di un sistema fallito, smarrito dalla avversione sempre crescente dei cittadini, incapace di modernizzare se stesso e intrappolato nelle lobby che esso stesso ha contribuito a creare, c'è la necessità di azioni forti da parte del massimo garante della democrazia e dell'unità del paese. Questi gesti non sono la pacca sulle spalle agli anziani che protestano, la telefonata in diretta televisiva a un povero Sindaco alle prese con in suoi concittadini forse indignati, forse stimolati ma sicuramente confusi e arrabbiati. I gesti che gli Italiani si aspettano sono lontani anni luce dall'indignazione, ferma e decisa nei confronti di chi ha reso noto, lecitamente o meno, alla nazione, l'interesse provato e non legittimo di politici che hanno sempre predicato la morale e poi si scoprono molto più umani di quanto vogliano far credere di essere. I gesti a cui pensano, sono un'altra cosa. Per esempio, ma è ovviamente solo un esempio perchè non mi sognerei mai di darLe dei consigli, una Sua autorevole proposta di legge - visto che Lei le promulga - che riduca, immediatamente gli sprechi, a tutti i livelli, che i suoi ex colleghi politici, continuano a fare e a permettere ad altri di fare per opportunismo politico, senza alcun pudore e scambiandosi responsabilità da un capo all'altro delle istituzioni democratiche (se vuole, potrebbe prendere in considerazione la possibiltà di valutare una proposta già pronta, chissà...potrebbe essere utile.. con tutto il rispetto). Una proposta di legge che venga, per esempio e naturalmente, approvata prima di quella sulle intecettazioni ai politici per poi destinare i futuri risparmi alle esigenze di milioni di Italiani, per un futuro migliore e più giusto per tutti.
Questo sarebbe un gesto forte,autorevole e consone alla Sua persona, alla Sua funzione e alla volontà del Paese. Il Suo Paese che non ne può più di furbi e furbetti ma è affamato di rispetto e di considerazione. Non a chiacchiere. Ma con i fatti e con il coraggio di chi lo rappresenta. Io e gli altri Italiani, amiamo e rispettiamo, senza alcun limite, la Sua figura Istituzionale e la Sua primaria funzione ma abbiamo la disperata necessità di fatti e atti concreti e non di trattati politici e motivazioni che sono sempre frutto di motivazioni diverse da quelle che si enunciano in discorsi e discussioni interminabili.

Rispettosamente, con speranza. Un cittadino Italiano.

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