Secondo il direttore del Dipartimento di Oncoematologia Casa sollievo e sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia), l'eccesso di carni rosse alla brace è una dieta pro-cancro
BARI - Un’alimentazione ricca di carni rosse cotte alla brace e povera di frutta e verdura. E poi ancora luculliane grigliate al barbecue, con cibi salati, affumicati e conservati. Ecco la dieta «perfetta» per aumentare il rischio di cancro allo stomaco, che solo nel 2006 in Italia ha fatto registrare 13 mila nuovi casi e 8 mila morti. A lanciare l’allarme su questo tumore, oggi a Bari, è Evaristo Maiello, direttore del Dipartimento di Oncoematologia, Irccs ospedale Casa sollievo e sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia), intervenuto nel capoluogo pugliese alla XV Conferenza nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) sul tema delle «Neoplasie del tratto gastro-enterico superiore». Un’alimentazione sana e varia è quindi la prima vera «ricetta» da seguire per evitare questa malattia. "La prevenzione - spiega Maiello - resta la via migliore per combattere i tumori gastro-enterici. E l’adozione di stili di vita corretti è la prevenzione basilare. Per ridurre il rischio di carcinoma gastrico, è consigliabile consumare molta frutta e verdura, moderare l’uso di insaccati e alcol, evitare il fumo e, quando si cuociono alla brace i cibi, preferirli poco cotti". Purtroppo, però, spesso a tavola ci si lascia prendere la mano da piatti salati e poco salutari. E se è vero che in testa alla classifica degli amanti del barbecue ci sono ovviamente gli americani (70% della popolazione), seguiti da australiani (60%), francesi (55%) e tedeschi (50%), gli italiani si piazzano comunque al quinto posto (38 %).