Lo avevamo facilmente previsto, noi come tanti altri commentatori, illustri o no. Oreste Scalzone, il guerrigliero di estrema sinistra, condannato a 16 anni di carcere per terrorismo e banda armata, fuggito a Parigi dove ha vissuto un dorato e comodo esilio senza scontare un solo giorno di carcere, è tornato in Italia perchè la sua pena è andata prescritta e naturalmente è stato subito accolto come un eroe da quelli come lui, i terroristi e gli ultrà della sinistra radicale. Lo hanno portato in giro per farlo vedere questo campione del colpisci e fuggi il poliziotto che rappresenta lo Stato borghese da abbattere, salvo che non dispensi posti e prebende e magari qualche medaglietta da parlamentare della Repubblica come nel caso di Caruso, buon erede dei tanti Scalzone che l'hanno fatta franca dopo aver fatto tanto male. La cosa più indigeribile è che proprio oggi, quando sui giornali si raccontava dei funerali all'ispettore di polizia Filippo Raciti, assassinato a Catania da teppisti e delinquenti che forse la faranno franca, proprio come Scalzone, e si raccontava del commovente addio da parte della figlia di RACITI al padre e della lezione di civiltà della vedova che si augurava che la morte di suo marito potesse essere ragione di cambiamento, ebbene proprio oggi, sui giornali si è potuto leggere che questo Scalzone, ritornato in Italia senza scontare alcuna pena, ha dichiarato che lui non è "un non violento" e che si trovasse a salire su di una barricata, sparerebbe. Non abbiamo dubbi noi su chi sparerebbe Scalzone. Sui poliziotti.