I dati del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria: i detenuti sono ora 46.118 contro una capienza di 43.140
Sono 26.752 i detenuti usciti fino ad oggi dal carcere grazie all'indulto. Di questi, circa il 22% (per l'esattezza 6.194, di cui 4.318 italiani) sono finiti di nuovo in cella per essere tornati a delinquere. Ciò non significa però - fa notare il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che in occasione della festa della polizia penitenziaria a Napoli ha reso noto i dati aggiornati al 18 settembre - che il tasso di recidiva sia aumentato dopo l'indulto: il tasso era infatti al 44% prima dell'approvazione dell'atto di clemenza il 31 luglio del 2006, mentre ora è al 42%. Un datosottolineato anche dal ministro della Giustizia Clemente Mastella nel suo discorso.
LA SITUAZIONE - Attualmente nelle carceri italiane ci sono 46.118 detenuti di cui i definitivi sono 17.369, quelli in attesa di primo giudizio 15.718, mentre il resto si suddivide tra appellanti (8.952), ricorrenti (2.632) e internati (1.447). Grazie all'indulto le sovraffollate carceri italiane (i detenuti erano arrivati a sforare quota 60 mila nel luglio del 2006) hanno respirato una boccata d'ossigeno che, però, sembra durata solo un anno: i dati del Dap mostrano, infatti, che dai 38.847 detenuti dell'agosto 2006 (vale a dire subito dopo il varo dell'atto di clemenza) si è arrivati nel giro di un anno a 46.118, mentre la capienza regolamentare degli istituti penitenziari è di 43.140 posti. Su 26.752 indultati, il 69,2% è rappresentato dai condannati in via definitiva, l'1,8% da coloro che erano in attesa di primo giudizio, il 5,9% da appellanti, il 3% da ricorrenti, e il 20,1% da detenuti con più procedimenti a carico. Dei 6.194 detenuti che, una volta aver beneficiato dell'indulto, hanno fatto rientro in carcere, la maggior parte (4.939), sono persone nuovamente arrestate in flagranza di reato, mentre 1.190 per provvedimenti dell'autorità giudiziaria.