La appena varata bozza della legge Finanziaria per il 2008 non avrà vita facile e rischia di essere la Waterloo di Prodi. Nella bozza della legge finalemente è andata a buin fine la lieta novella della riduxzione ICI sulla prima casa. Secondo le previsioni della bozza, sulla prima casa la detrazione sarà di circa 300 euro, 200 in più di quella in atto nella maggior parte dei Comuni italiani. E' anche previsto che i Comuni riceveranno dallo Stato adeguati rimborsi per coprire i mancati introiti derivanti da questo sconto che iol governo di Prodi vuol concedere ai proprietari di case, almeno a quelli che hanno un reddito infeirore ai 50 mila euro. Ma alla buona notizia, se ne è immediatamente aggiunta una, se non cattiva, che però cattiva potrebbe diventare. In ossequio ad una legge dello stato, varata dal governo di centro sinistra nel 1998, e resa esecutiva da un decreto di Prodi del 2007, che attribuisce ai Comuni la gestione del catasto, tutti i comuni stanno provvedendo ad attrezzarsi per la bisogna, compreso il nostro che proprio qualche sera fa, in Consiglio Comunale, con la sola astensione del grupopo di Forza Italia, ha approvato la costituzione di un consorzio con altri comuni onde raggiungere la soglia minima di 40 mila abitanti come prevede la legge e contestualmente ha approvato la relativa convenzione con la Agenzia delle Entrate. Con il passaggio della gestione del catasto ai Comuni, questi avranno mano libera per procedere alla revisione degli estimi catastali, per la rideterminazione delle rendite e per la riclassificazione degli immobili. Non c'è da stare allegri. Con la la fama e la FAME che i Comuni si ritrovano, non è poca la paura che i Comuni, ingordi e spendaccioni (come le varie notti bianche insegnano e non solo quelle) procedano spediatamente nelle operazioni sopra descritte e facciano come ha fatto il Comune di Roma, proprio quello di Veltroni, che ha rideterminato le rendite e poi, come prevede la legge, ha indirizzato ai contribuenti la richiesta di arretrati per cinque anni. Insomma, mentre da una parte lo Stato dopo un estenuante tira e molla, ha concesso ai proprietari delle prima case una parziale e non totale esenzione della casa dalla più ignobile tassazione, quella dell'ICI, dall'altra ha aperto la strada a possibili nuove tassazioni a loro carico tramite questo enorme potere discrezionale attribuito ai Comuni la cui predisposizione a vessare i cittadini è ben nota e collaudata.