Lodevole comportamente del ministro Clemente Mastella, brutalmente scottato dall’aereo di Stato utilizzato per mondano sportivo piacere. A New York per il Columbus Day, fa sapere che il biglietto suo e di sua moglie se l’è pagato di tasca sua, per notevoli 8800 euro (per i nostalgici, più di 16 milioni delle vecchie lire). Lo so, i giornalisti sono degli scassapalle, ma una domanda sgorga spontanea: con che compagnia hanno trasvolato il ministro e consorte per spendere tutti quei soldi? Da ordinaria consultazione di siti internettiani in questo periodo blasonate compagnie di linea rigorosamente normal cost (compresa la nostra, che pur il blasone l’ha perso) ti portano nella Grande Mela per 500 euro ritorno compreso. D’accordo, sarà andato in business, ma la cifra è comunque uno sproposito. Ergo, ministro Mastella: faccia una lavata di capo a chi le ha prenotato i biglietti, esiga ricevuta, chieda se sono state espletate tutte le ricerche per trovare la tariffa più conveniente. Certo, del suo può disporre a piacimento: ma non crede che, per traslato e in tempi di casta montante, vedendo come lei butta i suoi soldi il contribuente paventi egual trattamento per i propri?