Il ministro degli esteri D'Alema è di gran lunga il Migliore (non si offenderà mica Togliatti, che era il Migliore per antonomasia?) per il quale può adattarsi l'aforisma andreottiano il quale, narra la leggenda, parlando di sè, avrebbe detto: "non sono un gigante, ma se mi guardo attorno non ne vedo tanti attorno a me". Purtroppo D'Alema ha il vizio di essere antipatico perchè non le manda a dire perchè le dice lui direttamente. Magari poi si pente, ma intanto la frittata è fatta. E ne paga le conseguenze, per esempio lasciando a quel vuoto penumatico, come l'ha definito Maria Giovanna Maglie, di Veltroni il posto di primo segrtario del PD. Sarà stato per questo suo vizio di diròle direttamente che stamattina si è lasciato andare dire che l'energia atomica sarebbe un bene per l'Italia e che averla abbandoanta è stata una gran sciocchezza. Parola più, parola meno. Solo che dopo averla detta, grossa, D'Alema che è il Migliore, è subito tornato sui sui passi, pardon sulle sue parole, per dire che però ora è troppo tardi per correre ai ripari e riguadagnare i trentanni perduti (sic!). Per cui, ha concluso, è meglio percorrere la strada dell'eolico e del solare. Che D'Alema si sia veltronizzato? Solo Veltroni sarebbe stato capace di esibirsi nello stesso istante a sostenere il nero e contemporaneamente a dichiarare che il bianco è bello. Dobbiamo confessarlo. Ci piace di più il D'Alema che dopo averla detta, non se la rimangia. Perchè, farebbe dire di lui Sciascia, "quello è un uomo". Evidentemente questo è solo il tempo per i "quaquaracquà". Veri o per convenienza.