All'indomani del referendum sul Welfare, i sindacati hanno fornito i "numeri" della partecipazione popolare alle votazioni da loro indette. Secondo i sindacati avrebbero votato 5.041.000 lavoratori, di cui circa 4 milioni avrebbero votato SI e circa 900 mila NO, per cui i Si sarebbero stati l'81% e i NO il 19%. E chi osa mettere in dubbio i numeri forniti dagli autorevoli depositari della verità sindacale? Potevano dire che avevano patecipato anche 20 milioni di persone, chi mia li asvrfebbe contraddetti. Per carità, non vogiamo in alcun modo attaccarci al carro del verboso parlamentare italo-comunista Marco Rizzo (quanto assomiglia con quella testa pelata ad un altro pelatone...,.) e sostnere che il referendum sia stato una burla, ma questi numeri forniti da un sindacato (ormai quadruplice visto che anche l'UGL ex CISNAL ne fa parte) delegittimato, che già 30-40 anni fa insieme alla miriade di sindacati autonomi aveva l'adesione formale di non più del 20% dei lavoratori occupati, ci sembrano davvero esagerati. Nessuno li ha controllati, nessuno può controllarli, nessuno può provarli, un pò come quando si disse che 4 milioni di persone erano andati a votare alle Primarie che incoronarono Prodi candidato dell'Unione: appaiono più numeri al lotto che numeri veri o corriuspondenti a persone fisiche. Nè crediamo che i pensionati, la grande forza "assente" di questi sindacati ormai svuotati di ogni vera rappresentanza, saino andati a votare im massa. Non ne avrebbero avuto neppure il tempo impegnati come sono a sbarcare il lunario, impresa non facile che abbisogna di mtutta la loro attenzione. Certo i SI hanno vinto, e i NO hanno perso. Ma per piacere ridimensioniamo i numeri e ritorniamo con i piedi sulla terra delel cose vere.