All'indomani del voto scritinato dsi apprende che Emiliano a Bari è risultato il segretario regionale più votato d'Italia avendo sfiorato il 90% dei voti contro l'8% del povero Gaglione, persona per bene e gran galantuomo, lontano, lo abbiamo scritto, dalle camarille di partito e dai metodi spicci cui è uso Emiliano. Questi che ancora è indicato nelle mappe dei giornali come "indipendente" da profesisonista dell'antipoltica come si presentò nel 2004 sulla ribalta amministrativa di Bari ha fatto il salto in lungo e beffando tutti i professionisti della politica si è impadronito non di un partito ma della somma di più partiti. Naturalmente poco importa che come sindaco poco abbia combinato nella città che amministra male da tre anni e mezzo, che l'unica cosa che abbia fatto è stato abbattere Punta Perotti mentre tutti i problemi antichi della città, dai tempi di don Franceschino Chieco a quelli più recenti, primi fra tutti il traffico, la ferrovia, i rifiuti, il mare, le periferie, i quartieri, i teatri, sono sempre lì, pronti per essere elencati in occasione della prossima campagna elettorale quale oggetto di promesse e di lusinghe. Forse è già tempo che il centrodestra trovi il candidato unitario per fare il sindaco di Bari, forte, deciso, sufficientemtne misurato nei toni e nelle esternazioni, capace di sottrarre la città e i baresi dalla gestione podestarile di Emiliano.