Nella contrapposizione fra Luigi De Magistris e Clementina Forleo e il mondo della politica, è assordante il silenzio di una componente che negli anni passati ha invece debordato non poco, brillando per la sua onnipresenza esternatoria: l’Associazione nazionale magistrati. E’ lecito il dubbio che il sindacato delle toghe, da sempre vicino alla sinistra, sia quanto meno in imbarazzo perché la guerra in corso non è contro il "mostro" Berlusconi ma principalmente contro autorevoli esponenti della sinistra: Prodi, Mastella, D’Alema, Fassino. Ad essere maligni, più che di imbarazzo potremmo parlare di partigianeria: l’Anm che invoca a gran voce l’autonomia e l’indipendenza della magistratura contro il centrodestra, oggi tace perché ad essere sotto attacco dei suoi stessi iscritti sono quegli esponenti politici che negli anni passati l’hanno sostenuta e incoraggiata. Così ha lasciato soli al loro destino sia De Magistris sia la Forleo.
Ha ragione il Corriere della Sera quando sostiene che la sinistra in questi anni ha tenuto un comportamento diverso a seconda delle convenienze. Oggi che ad essere indagati sono gli esponenti del centrosinistra, l’Anm scopre quanto sia doveroso che i magistrati parlino solo con le sentenze, "rispettino la regola generale, evitando di andare in televisione a esporre le proprie convinzioni". Ma in passato? Quando indagati erano esponenti del centrodestra invece era giusto per l’Anm che i magistrati esponessero in tv le loro convinzioni perché - secondo l’Associazione nazionale magistrati -c’era chi metteva in discussione l’indipendenza della magistratura.
Nel 1994 nella sinistra erano tutti a fianco del pool "mani pulite", quando minacciò dimissioni in blocco contro il governo Berlusconi, che attraverso il decreto Biondi riduceva i termini di carcerazione preventiva per evitare che fosse una macchina infernale e medievale per indurre le persone a confessare. Oggi che due magistrati hanno lanciato un’offensiva contro la sinistra, è dalla stessa sinistra che si reclama il rispetto della regola della riservatezza. Addirittura, Luciano Violante, va in tv a dire che egli ha sempre condannato questa sovraesposizione mediatica di pm e giudici, una cinica capriola che rinnega un suo passato talmente evidente da essere considerato da tutti come leader incontrastato del partito delle Procure.
A questo punto non si può più parlare di "superiorità morale" dei Ds, ma di "diversità morale", nel senso che quando sotto attacco è Berlusconi, appare moralmente doveroso sostenere e difendere quei magistrati che perseguitano il leader della Cdl, mentre quando nel mirino finiscono esponenti del centrosinistra, diventa moralmente doveroso sparare contro le toghe che hanno osato violare templi intoccabili. E’ la teoria della doppia morale: fai ciò che ritieni doveroso, basta che non lo fai a me. Questo non si chiama garantismo, si chiama spregiudicato opportunismo.
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Commenti
Gianni 31.10.2007 11:40
Non capite che il loro argomentare parte da un presupposto che a voi sfugge. Il sinistro è sempre onesto, anche se certi suoi comportamenti possono non apparire moralmente ineccepibili, quelli del sinistro sono sempre illuminati dal sole dell'avvenire. Il sinistro non stigmatizza quello che può sembrare un errore del compagno sinistro.
Gianni 31.10.2007 11:14
Incredibile!!! titolo di Repubblica: "Dopo Prodi", il 57% vuole le elezioni". Indagine Demos-Eurisko. Il voto, in caso di caduta dell'esecutivo, invocato dal 73% degli elettori Cdl e dal 42% di quelli dell'Unione. Se lo hanno capito (o deciso di rendere pubblico) anche loro.
Iladro 31.10.2007 10:41
Se Berlusconi avesse chiesto il trasferimento di un PM che indagava su di lui vi immaginate le proteste i girotondi le "rivoluzioni" mediatiche e televisive? I magistarti in piazza e le toghe indignate? Segue notizia (del 26 ottobre) che è sempre bene ricordare: "La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato l'assoluzione nei confronti di Silvio Berlusconi nell'ambito del processo Sme. Il collegio della Suprema Corte, presieduto da Giorgio Lattanzi, ha infatti rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale di Milano contro la sentenza con cui, il 27 aprile scorso, la Corte d'appello del capoluogo lombardo aveva pronunciato l'assoluzione nei confronti dell'ex premier, accusato di corruzione in atti giudiziari. Anche il Pg di Cassazione Oscar Cedrangolo, aveva stamane, nella sua requisitoria, sollecitato il rigetto del ricorso."
Why not? 31.10.2007 10:27
La Forleo e De MAgistris sono utili solo per mostrare le incongruenze e la doppia morale della sinistra giustizialista. Tra il loro modo di vedere la giustizia e la visione liberale della giustizia c'è un abisso. Bene stigmatizzare le accuse e i silenzi dell'ANM e dei Violanti rossi, ma tutt'altro è difendere alcune scelte dei magistrati logorroici e incapaci di rimanere nel loro ambito.
Roberto (non c'è limite al peggio) 31.10.2007 10:04
Non ha molto a che fare con il tema del post ma questa ANSA di qualche giorno fa è veramente incredibile. "Dario Fo e' l'unico italiano che compare nella hit parade dei 100 geni viventi, compilata da sei esperti britannici. La classifica, pubblicata dal Daily Telegraph, vede al primo posto Albert Hofmann, 101 anni, il chimico svizzero che ha scoperto l'Lsd. A seguire, Sir Berners-Lee, inventore del World wide web. In lista anche Matt Groening, ideatore dei Simpson. Dario Fo e' al settimo posto. Tra i cervelli migliori del mondo, secondo i britannici, anche bin Laden."
Francesca 31.10.2007 09:44
Ma vi ricordate le polemiche per le assunzioni fantasma degli eletti nel PDS e la conseguente truffa all'INPS? Nel libro "falce e carrello" si tirano le somme. Indagini aperte in tutta Italia. Condanne in alcune regioni e assoluzioni in quelle rossissime... Giustizia geografica?
Francesca 31.10.2007 09:42
Ma che fine hanno fatto i commenti di ieri pomeriggio? spariti?
Viscoso 31.10.2007 09:33
La povera Forleo non ha capito che era passato il momento della giustizia forcaiola, doveva prendere esempio dalla satira sinistrata che quando al governo c'è la sinistra sposta la propria attenzione sull'opposizione.
C'è giustizia e giustizia 31.10.2007 09:29
Il prossimo 7 novembre il segretario dei Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, ex ministro della Giustizia, sarà sulla piazza Rossa di Mosca per commemorare assieme al segretario del partito comunista russo, Ghennadij Zjuganov, il 90esimo anniversario della rivoluzione d'Ottobre. Non è una bufala; è il testo del comunicato diffuso dall'ufficio stampa del Pdci e pubblicato da vari quotidiani. Il partito fa sapere con orgoglio che il compagno segretario terrà un discorso in italiano (il suo russo non è fluente, nonostante abbia studiato a Mosca da giovane) per ribadire che l'assalto al Palazzo d'Inverno di Pietroburgo da parte dei bolscevichi fu il glorioso inizio di un "grande atto liberatorio per l'umanità". Ne ha parlato anche Galli dL sul corriere di ieri: Si sa che una bugia ripetuta mille volte può diventare la verità; cosicché a un certo punto, di fronte a chi le dà voce, non si sa mai se stia mentendo sapendo di mentire, ovvero creda in buona fede di dire una cosa vera. Conoscendo però la formazione filologica dell’onorevole Diliberto, non ho dubbi. Quando egli proclama su La Stampa di domenica che la rivoluzione d’Ottobre «è stato un grande atto liberatorio» (aggiungendo pudicamente «indipendentemente da quello che è successo dopo»), sa benissimo di dire una bugia, che non cessa di essere tale perché detta e ridetta fino alla nausea. Egli infatti cerca di far credere che la rivoluzione di Lenin avesse di mira lo zarismo, l’autocrazia dello knut e delle deportazioni. Ma Diliberto sa benissimo che non è vero: tutta quella roba in ottobre era finita già da tempo. Il grande «atto liberatorio» di Lenin fu diretto in realtà contro Kerenskij e la democrazia in Russia: e in questo il colpo riuscì. Purtroppo non riuscì ad altro.
Lino B. 31.10.2007 01:23
La loro morale non è doppia, bensì multipla o anche "plurale", cioè non ne hanno affatto. Gli ex campioni del sanguinario totalitarismo comunista sono ora dei relativisti perfetti; il loro pensiero è diventato debole da forte che era, a causa delle esigenze della politica postmoderna e per restare a galla. Restano come sono sempre stati: maestri di menzogna e di doppiezza. Che c'è di strano?
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