Se cade il governo Prodi meglio nuove elezioni. È questa la soluzione preferita dal 57% degli italiani secondo un'indagine Demos-Eurisko per La Repubblica. Il restante 43% invece tifa ancora per Prodi, vuole dire che lo scontro a favore del centrodestra è di 14 punti percentuali. Tra i favorevoli alle elezioni, i più decisi sono gli elettori di centrodestra (73%), contro il 42% degli elettori dell’Unione e il 40% degli elettori del Partito Democratico.
La questione delle elezioni anticipate è legata all’ipotesi di un governo alternativo, ma per la formula della larghe intese si pronunciano il 16% degli intervistati, mentre il 13% vedono con favore un nuovo governo di centrosinistra, percentuale che sale fino al 31% tra gli elettori dell'Unione e coinvolge oltre un elettore su tre del Partito democratico.
Gli elettori del Pd sono particolarmente incerti su eventuali alleati. L'Italia dei Valori di Di Pietro è scelta come alleato da sette elettori su dieci. Seguono le forze della sinistra (Rifondazione, Verdi, Pdci) che un elettore del Partito democratico su due vede come possibili partner. Solo il 29% confermerebbe l'intesa con l'Udeur, cui viene preferita l'alleanza con l'Udc di Casini. Complessivamente il 46% degli intervistati si dice pronto a rivedere la maggioranza uscita dal voto del 2006, superando, al centro, l'attuale perimetro dell'Unione.
Infine, il 38% sarebbe disponibile a sostenere una competizione elettorale solitaria nel Pd, senza concludere alleanze preventive. Sul fronte invece della sinistra radicale, l'orientamento prevalente è per una conferma dell'attuale alleanza di governo.
Di fronte a questi sondaggi, si capisce perché Veltroni resti fermo alle dichiarazioni generiche. Se dà retta alle percentuali delle opinioni espresse dagli intervistati, non si muove in nessuna direzione. A conferma che egli rappresenta il vecchio e non il nuovo.