«Romano Prodi se l'è presa, ma il brodino fa sempre bene. Lo si dà agli ammalati per tenerli su. E negare che il governo sia malato sarebbe ipocrita». Lo afferma il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, in un'intervista a Panorama il cui testo è stato anticipato. Bertinotti ribadisce la sua diagnosi negativa sullo stato di salute del governo, precisando: «Del resto, l'esecutivo di brodini quest'anno ne ha presi tanti e in qualche modo si è rialzato».
Intanto il quotidiano Liberazione, organo di Rifondazione comunista, lo stesso partito del presidente della Camera, rivolge il quesito più scomodo al popolo della sinistra, riaprendo una discussione che da mesi si dipana sotto traccia. Il titolo di apertura recita: «Domanda (proibita)alla sinistra: perché restiamo in questo governo?». E un po’ la domanda proibita che nella sinistra radicale in molti si fanno. Nessuno finora l’aveva però esplicitata in questo modo. «Mercoledì mattina abbiamo avuto una discussione accesa in riunione di redazione – ha spiegato il direttore del quotidiano, Piero Sansonetti, parlando dell’outing - Ciascuno di noi ha espresso forti dubbi sul rapporto tra sinistra e governo».
Gli elementi che alimentano le perplessità della sinistra sono molti, ma Sansonetti elenca solo gli ultimi in ordine di tempo: Lamberto Dini che silura il provvedimento pro-precari della sinistra e Walter Veltroni che impone delle leggi Far West sulla sicurezza. Senza contare il no alla commissione d'inchiesta su Genova. E quindi, «vale la pena di restare in questo governo?», si chiede Sansonetti, che conclude: «Comincio a dubitare che si possa sacrificare la nostra ragion d'essere» in nome dello spauracchio del ritorno al governo di Silvio Berlusconi.