LA CADUTA DEL GOVERNO PRODI
Era prevedibile che doveva accadere e guarda caso proprio sulla risoluzione del ministro D’Alema in merito alla politica estera. Questo sta ad indicare che il governo di centro sinistra, in senato, non ha una maggioranza.
La mia opinione è che non è possibile, nell’attuale situazione, governare neanche un condominio con due voti di scarto pro o contro e contando sul precario sostegno dei senatori a vita, che non si preoccupano della prospettiva di andare loro a cass. Essendo a conoscenza del pollaio di questa risica maggioranza, era ben noto che l’incidente sarebbe accaduto in ambito etico o in quello della politica estera. Per giorni interi non si faceva altro che dibattere sulla base di Vicenza e sui Dico(diritti di convivenza), cagionando la spaccatura del centro sinistra che si è man mano fatta più profonda con grave pregiudizio per la stabilità del governo Prodi, che era riuscito, sinora, in un certo modo, a tenere insieme l’armata Brancaleone.
Circa dieci giorni fa, un’altra avvisaglia si era riscontrata, sempre in Senato, nel momento in cui il centro destra diede un ausilio al ministro della Difesa Parisi, abbandonato dal centro-sinistra, con esiti davvero inimmaginabili, il governo soccorso dall’opposizione e screditato dalla maggioranza, coprendosi di ridicolo.
La questione della base americana a Vicenza, non trova alcun sbocco, anche dopo la manifestazione pacifica, in cui chi ha manifestato non aveva a cuore la questione dell’impatto ambientale della base statunitense, ma puntava ad altro e cioè all’antiamericanismo.
Un altro punto da evidenziare sta nel fatto che questa accozzaglia di partiti e partitini, di cattolici e cattocomunismi, ha deluso i propri elettori, senza avvertire un loro desiderio di incoraggiare il ministero a continuare in un’esperienza considerata disastrosa a causa di una finanziaria punitiva per i ceti medio bassi; un accanimento fiscale nei confronti di tutti; una serie di liberalizzazione farsesche e sfottitorie; un disinvolto ricorso al ticket; una politica avvilente sulle buste paga e alla casa. Quadro penoso.
Una depressione cosmica non mitigata da un solo provvedimento in grado di stimolare un minimo di ottimismo, insomma, un esecutivo non popolare. Tempestivo e in grado nel consolidare il potere finanziario, delle banche amiche, soprattutto, ovvero quei ricchi a cui era stato dato la garanzia che avrebbero pianto. Qui, al contrario, a piangere sono le famiglie già in bollette salatissime e che attendono con paura le addizionali regionali e comunali, tra cui la odiata ICI aggiornata su valori di mercato e non più catastali.
Un altro successivo punto concerne gli attacchi al Papa. I francesi direbbero qui mange du pape en meurt, cioè che non conviene stuzzicare il Pontefice, il rischio è lasciare le penne. Si prenda l’esempio di Mussolini che era persuaso ed avviò la pratica del Concordato. Questi politici di centro sinistra hanno manifestato la minaccia di cestinare il Concordato e voler far stare zitto Benedetto XVI, con la pretesa che la Chiesa debba essere concorde sui Dico(pacs), cosa davvero assurda.
Ora non si sa cosa accadrà nei prossimi giorni, ma ritengo che la cosa migliore da attuare è quella di andare subito a votare, anche con questa legge elettorale comica. GIUSEPPE PACCIONE