L’altra sera negli studi de “Le invasioni barbariche”, su La7, s’è rischiata la rissa: ospite d’onore era Luciano Moggi, dall’altra parte del tavolo una Daria Bignardi più peperina che mai. Inevitabile il riferimento a Calciopoli e alle migliaia di conversazioni intercettate sul cellulare dell’ex dominus della Juventus.
La scena si svolge più o meno così. La Bignardi chiede stupita: “Ma davvero lei faceva circa 400 telefonate al giorno? Dove trovava il tempo, come faceva ad esempio a mangiare o a fare pipì?”. Moggi ride, il clima è goliardico. La conduttrice insiste: “Come faceva a telefonare e fare pipì?”. L’intervistato ride di nuovo, e risponde: “Questo glielo faccio vedere dopo…”.
Apriti cielo. Daria si indigna, accusa Luciano Moggi di avere un atteggiamento da “padrino”, e poco dopo, per rincarare la dose, aggiunge che l’epiteto di “padrino” trattasi di eufemismo. Lui replica: “Era solo una battuta…”.
Cara Bignardi, forse Moggi non è stato un lord, ma se di tante attività quotidiane che potrebbero confliggere con un intenso uso del telefono cellulare tu vai a prendere proprio la pipì, e se uno non ti risponde insisti pure, non è che un po’ te la sei andata a cercare?