Ecco una dichiarazione di Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia in Regione, sulla situazione esplosiva che regna alla Regione Puglia.
Oncologico di Bari, si dimette Portaluri; Policlinico: i medici sul piede di guerra contro il Piano della Salute; Taranto, l’ambulanza non c’è e un bimbo viene salvato dallo zio; i morti di Castellaneta; il conflitto di interessi di Tedesco denunciato da l’Italia dei Valori; l’emergenza rifiuti nel Salento con tasse quadruplicate ai cittadini; il caos sulla centrale di Modugno; il caos sui concorsi regionali; l’emergenza acqua e poi l’emergenza incendi dell’estate scorsa.
Situazioni gravissime che la sinistra ha causato o non ha affrontato e che, secondo chi governa, non dovrebbero essere neanche commentate dall’opposizione che in due anni e mezzo non si è limitata alle denunce, ma ha prodotto decine e decine di proposte, sotto forma di emendamenti, puntualmente bocciate e respinte al mittente.
Ed ora, appena apriamo bocca, il Presidente Vendola ci accusa di “strategia della tensione"; il capogruppo dei Ds Maniglio ci dice di star zitti chiamandoci “sabotatori"; l’assessore Minervini parla con la massima naturalezza di “lobby" che ostacolano i concorsi; il Presidente della Provincia di Lecce, Pellegrino, addirittura ci querela. Fermo restando che non ci faremo intimorire né chiudere la bocca da nessuno, tantomeno da chi ha un passato di opposizione fatta con sabotaggi, strategie di tensione e sfasci di vetrine, temiamo di essere in una gravissima situazione di emergenza democratica. Noi ci limitiamo a dire la verità, une verità peraltro denunciata da tempo nella maggior parte dei casi da Sindacati, associazioni, intere categorie professionali, cittadini, e ci si accusa di calunnia o peggio di sabotaggio! Purtroppo per Vendola e compagni e per fortuna per i cittadini italiani e pugliesi siamo ancora in democrazia e, quindi, da un lato continueremo con sempre maggiore forza a denunciare sui giornali e nelle piazze lo sfascio cui la sinistra sta portando la nostra regione; dall’altro iniziative come quella del Presidente Pellegrino non solo non ci intimoriscono ma ci inducono purtroppo a cambiare atteggiamento. Da oggi le nostre denunce non saranno più solo politiche, ma sulle questioni più gravi cominceremo anche ad interessare la magistratura ordinaria e contabile.