Malgoverno/Resiste, ma non esiste
Dicono che adesso la maggioranza è più solida. Dicono che la spallata non ci sarà e che il centrodestra avrà gravi contraccolpi al suo interno dalla tenuta del centrosinistra. Insomma, i giornali e certi politici (interessati) ne dicono di tutti i colori. Del resto, non bisogna meravigliarsi.
La politica italiana, oramai, ha abbandonato qualunque concretezza con una maggioranza che in concreto non è in grado di fare nulla di preciso, e dunque vive di atmosfere, di sensazioni. Di patacche. Come quella, appunto, della ripresa di tono del governo Prodi, come se si fosse fatto all'improvviso un frullato di Viagra politico ideologico. Niente di tutto ciò, ovviamente. Anzi, ogni giorno ha la sua croce sempre più pesante.
Quella della Finanziaria, innanzitutto. Il fatto che il Senato abbia dato un primo sì con cinque voti di scarto, quasi tutti dei soliti senatori a vita in servizio permanente effettivo nel centrosinistra, non significa che gli ostacoli veri siano stati rimossi. Anzi, l'estrema sinistra è rimasta ferma nel suo "no", e i diniani neppure vanno ai vertici di maggioranza. Se vi sembra una coalizione guarita, che può dormire sonni tranquilli!
Adesso, poi, sulla scena ha fatto irruzione anche il tema sicurezza. Un altro lenzuolo cortissimo, con un'area radicale che sembra avere una sorta di rappresentanza di tutta l'immigrazione clandestina, delinquenza compresa, e una parte moderata che ovviamente non può che condividere la linea della fermezza. Se tiri da una parte, inutile dirlo, ti scopri dall'altra.
Risultato: il decreto in qualche modo vedrà la luce, ma diventerà ancora più "decreticchio", con qualche colpo al cerchio dell'accoglienza, e qualche buffetto alla botte della severità, con l'unico risultato di rendere le norme relative all'espulsione ancora più fumose e contraddittorie, e dunque inapplicabili. Bene che vada. Perchè tutto ciò, ovviamente, dovrà poi passare le forche caudine del Parlamento dove il "clima", come dicono loro, sarà anche cambiato, ma i numeri no. E visto che sono i numeri che contano, questa mini-maggioranza è destinata a vivere un'altra navigazione perigliosa con il rischio quotidiano di finire contro gli scogli e di colare a picco.
Ieri come oggi. Perchè nulla è cambiato dal giorno dell'insediamento della nuova legislatura. Perchè questo Governo vive di una non-maggioranza al Senato, qualunque sia il clima. Anzi, con il clima freddo, forse, qualche raffreddore, un'influenza, possono benissimo ribaltare i rapporti di forza, o debolezza che dir si voglia di Palazzo Madama.
Insomma. Dicano quel che gli pare climatologi e politologi di varia estrazione. Ma l'unico dato serio, concreto, politico degli ultimi giorni è la compattezza del centrodestra sulla Finanziaria e sulla sicurezza e la litigiosità endemica del centrosinistra su ogni argomento. E quando si combatte ogni giorno in campo aperto, qualche ferita si apre, qualche pezzo si perde. Senza che nessuno dall'esterno abbia bisogno di dare alcuna spallata.