Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, questa mattina è stato "proclamato" segretario regionale del PD pugliese nel corso dell'assemnela dei delegari regionali e nazionali pugliesi eletti il 14 ottobre scorso. Proclamato, come avveniva nei regimi autoritari del passato dove non si veniva eletti ma si veniva, appunto, proclamati. MA è questa la democrazia che piace all'ex PM della Procura di Bari, prestatosi alla politica in nome dell'antipolitica e convertitosi alla politica purchè, ovviamente, "proclamata" e dove le regole non sono quelle determinate dal calcolo dei consensi ma quelle che derivano dall'acclamazione. Naturalmente l'ex PM non si dimetterà da sindaco di Bari ma assommerà in sè, come lo stesso Veltroni, la doppia carica, politica e amministrativa, proprio come avveniva nei regimi totalitari, rossi, neri e di qualsiasi altro colore, ovviamente in nome dell'antipolitica che appunto stravolge le regole della democrazia rappresentativa che impone la divisione dei ruoli cosicchè da impedire che il controllato (cioè l'amministragtore) sia nello stesso tempo il controllore (cioè il politico). Sull'argomento scrisse un breve saggio, tanti ani fa, Pinuccio Tatarella, prendendo spunto da una vicenda amministrativa al Comune di Bari. Chissà se Emiliano lo ha letto, magari regalatogli da Tatarella quando andò a fargli visita per "arruolarlo" nel centrodestra, come lo stesso Emiliano s'è vantato essere avvenuto; se non lo ha letto e avesse voglia di apprendere da un "fascista", sia post mortem, una lezione di democrazia, che non coabita con le "proclamazioni", se lo procuri e lo legga.