AUMENTI INGIUSTIFICATI DEGLI ABBONAMENTI FERROVIARI REGIONALI: UNA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE ADOC DI PUGLIA.
“Da oggi, sono partiti gli aumenti degli abbonamenti delle Ferrovie del Sud-Est e Appuro-Lucane ma, a destinazione, sono giunti una valanga di reclami”, afferma Pino Salamon, presidente dell’Adoc Puglia.
Tutto questo, a causa delle due imprese che, non ottenendo aumenti sui prezzi minimi dei biglietti di corsa semplice, hanno deciso di incrementare il prezzo degli abbonamenti settimanali e mensili, prelevando euro dalle tasche dei meno abbienti, fin da oggi. Anzi, fin da ieri, quando per l’acquisto di un abbonamento è stato richiesto il corrispettivo che sarebbe dovuto valere da oggi.
Sulle tariffe, la legge regionale è ambigua, non chiarisce se il prezzo degli abbonamenti è vincolato ad un’autorizzazione per l’incremento delle “basi tariffarie chilometriche minime dei servizi di trasporto pubblico interurbano e i prezzi minimi dei biglietti di corsa semplice dei servizi urbani” da parte della Regione, o se le imprese possono agire a propria discrezione.
In ogni caso, gli aumenti adottati, superano la percentuale del 12,8% richiesta e non concessa a novembre 2004, nel corso di una riunione svoltasi presso l’assessorato regionale competente.
Per di più, senza tener conto che da quel 12,8% dovrebbe essere assorbito un anticipo concesso poiché, ad esempio, per il calcolo di eventuali aumenti ci si dovrebbe basare sul prezzo dei biglietti di corsa semplice per il trasporto urbano ancorato a 0,70 € (per città superiori a 100.00 abitanti), mentre il consumatore paga già 0,77 €.
Insomma: come fanno le Ferrovie del Sud-Est a pretendere un aumento del 16% (incidenza prevista per la fascia tra 16 e 20 km e cioè, da 25,00€ a 29,00€), se la richiesta è del 12,8 per cento?
Inoltre: come possono pretendere le Ferrovie Appuro Lucane di richiedere aumenti se i consumatori sono costretti a viaggiare in condizioni degradanti, con carrozze e bus insufficienti procurando disagi non indifferenti?
Alla sede dell’Adoc Puglia sono giunte le proteste dei Comitati spontanei che non sopportano più questa situazione; oltre al fatto di dover pagare un aumento per ricevere in cambio un servizio scadente, inefficiente.
A questo punto, dichiara Pino Salamon, presidente dell’Adoc regionale, “non so proprio come faremo a discutere con serenità della sperimentazione del biglietto unico (e dell’abbonamento unico?), della funzionalità dei servizi e della qualità della vita dei cittadini-utenti il 6 luglio prossimo, quando incontreremo l’Assessore regionale ai trasporti. Nell’attesa, noi chiediamo alle imprese di ripristinare le tariffe di giugno; ma se così non fosse, riproporremo la vicenda in discussione perché, oltre ai sintetici motivi riportati più sopra, noi dell’Adoc non possiamo aprire un confronto in presenza di un evidente vantaggio, già incamerato, dalle due imprese in questione”.
Pino Salamon
Presidente Adoc Puglia