Il procuratore generale militare di Roma ha riaperto il processo per il martirio della Divisione Acqui a Cefalonia nei giorni tragici che seguirono l'8 settembre 1943. Dopo la sentenza della Magistratura tedesca che aveva dichiarato non punibili alcuni autori della strage per intervenuta prescrizione, il procuratore INFELISANO contestato il reato di strage che non si prescrive. Cefalonia non fu solo il luogo del martirio di quasi diecimila uomini della Divisione Acqui che furono massacrati dai tedeschi durante cruenti combattimenti e anche dopo aver deposto le armi, ma fu anche il primo eroico atto di riscatto dei soldati italiani dopo l'armistizio. Fra i Caduti della Acqui, ricordiamo i due torittesi che vi trovarono la morte: il s. Ten. Marcello BONACCHI, insignito di medaglia d'oro al valor militare e del ten. Domenico CIRILLO, fucilato dai tedeschi alla famigerata Casetta rossa insieme a centinaia di ufficiali della Acqui, dopo la cattura. Entrambi sono ricordati nelle numerose pubblicazioni sui fatti di Cefalonia e in particolare il s.Ten. BONACCHI, viene ricordato nel saggio di Alfio Caruso "italiani dovete morire" che nel descrivere l'episodio che costò gli la vita e che lo rese degno dell'alta onorificienza alla Memoria, lo indica come "l'emblema di una generazione" che si sacrificò per la riconquista della libertà e della democrazia. A Marcello Bonacchi è intitolata la strada di Toritto dove è la casa in cui nacque, un'aula della Scuola Media "Melo da Bari" e una targa lo ricorda nell'Aula Consiliare del Comune di Toritto dove è espasoto il suo ritratto.