di Gian Maria De Francesco -
«La campagna acquisti l’hanno fatta Prodi e Padoa-Schioppa: 1,3 miliardi di euro sono stati usati per convincere senatori riottosi a votare la Finanziaria». Parola di Enrico La Loggia, senatore di Forza Italia. «È un voto di scambio: Prodi è abilissimo nello sfilare senatori in via di passaggio all’opposizione con emendamenti ad personam», ha aggiunto Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato. Polemiche da parte dell’opposizione o realtà? C’è un modo per verificarlo: basta riesaminare l’iter della manovra a Palazzo Madama evidenziando il «colore» delle norme di spesa.
Esenzioni costose. L’abolizione dei ticket sulla diagnostica, inserito dal relatore della Finanziaria Legnini in commissione e confermato in Aula, è il provvedimento che costa di più: 834 milioni di euro. La copertura è stata laboriosa e ha generato forti tensioni tra governo e Ragioneria generale dello Stato che ha negato il visto. Alla fine, si è trovato uno stratagemma imponendo agli enti locali di computare nel Patto di stabilità gli investimenti in conto capitale. Meno infrastrutture, ma con piena soddisfazione di Rifondazione, Pdci e Verdi.
Imprese al Sud. Sempre il relatore ha presentato un emendamento che aumenta di 200 milioni lo stanziamento per i crediti di imposta destinati alle aziende che assumono nel Mezzogiorno. Una manna per i partiti che al sud hanno il loro bacino elettorale come Udeur, Italia dei Valori e Partito Democratico. In Aula, inoltre, è stato dato via libera a un emendamento della Costituente socialista (Barbieri, Angius e Montalbano) che mantiene inalterato il regime di ritenuta sui dividendi per le piccole imprese del Sud del costo di 30 milioni per il triennio 2008-2010.
Precari. Sui precari il governo ha preso due piccioni con una fava. Ha accontentato, come al solito, la sinistra radicale che ieri mattina cantava vittoria destinando 60 milioni per il periodo 2008-2010 alla stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato delle amministrazioni pubbliche. In più ha accolto un emendamento del diniano Natale D’Amico che circoscrive la procedura all’espletamento di concorsi ed esclude i portaborse. Tutti contenti o quasi. Dissidenti. Anche i senatori «dissidenti», fuorusciti dai rispettivi gruppi a vario titolo sono stati in qualche modo soddisfatti. Ad esempio, l’assemblea ha approvato un emendamento firmato da Franco Turigliatto, Franca Rame e Fernando Rossi che destina 5 milioni al Fondo per il risanamento degli edifici pubblici contro l’inquinamento da amianto. Willer Bordon (Ud) ha visto accolto un emendamento che amplia le agevolazioni fiscali per il cinema di 36 milioni per il triennio 2008-2010.
Supermarket Madama. Tra le innovazioni introdotte in Aula va segnalata l’esenzione del canone Rai per gli anziani con reddito mensile inferiore a 516 euro. Si tratta di qualche migliaio di persone ma dovranno ringraziare, tra gli altri, l’autonomista Oskar Peterlini (Svp) che in Commissione aveva già incassato 48 milioni di finalizzazioni. Poi, ci sono tanti piccoli rivoli che accontentano sinistra radicale e altri senatori di sinistra, come i 30 milioni per i militari danneggiati dall’uranio impoverito ai 3 milioni per l’assistenza domiciliare oncologico per la Lega italiana tumori. Soddisfatta pure l’Idv che comunque si è spesa per un nobile scopo: aumentare di 40 milioni le dotazioni per la Polizia. E non vanno dimenticati i 41 milioni concessi a vario titolo in Commissione per le norme presentate da Luigi Pallaro & C. («Alì Babà e i 5 italiani eletti all’estero»per il leghista Polledri). Un vero supermercato.
Il conto. Il totale della spesa ammonta a circa 1,3 miliardi di euro tenuto conto del fondo spese di 200 milioni già svuotato in commissione Bilancio. Ma il conto è destinato a sforare i 3 miliardi con gli 1,9 miliardi del bonus incapienti del decreto fiscale, ora alla Camera.