Il presidente Berlusconi galvanizzato dallo straordinario successo della raccolta di firme lanciata da Forza Italia per andare "subito al voto" ha dichiarato che intende promuovere la nascita di un grande partito del popolo italiano e della libertà che raccolga tutte le forze politiche che hanno a cuore le sorti del Paese e del popolo italiano. Ha anche dichiarato la disponibilità di FORZA iTALIA a discutere le proposte di riforma, prima fra tutte quella elettorale, che dovessero venire dal centro sinistra, purchè questo si dichiari disposto ad esaminare le proposte di Forza Italia. Questa ultima dichiarazione di Berlusconi interviene dopo le polemiche che in questi ultimi due giorni hanno scosso il centrodestra dopo il voto della Finanziaria. Le prossime ore sono destinate alla valutazione degli ultimi avvenimenti e alla riflessione intorno al "cui prodest" le polemiche, se al centrodestra o al centrosinistra. Quest'ultimo, sfilacciato come non mai dopo un anno e mezzo di governicchio e dopo le dichiaraziooni di Dini e Bordon che hanno recitato il deprofundis per PRODI, sarebbe l'unico a trarre giovamento da eventuali spaccature nel centrodestra, confermando la teoaria andreottiana che "il potere logora chi non ce l'ha". I leader del centrodestra, da Berlusconi a Fini e a Casini, facciano memoria di ciò e sappiano che il Paese non comprenderebbe una spaccatura quando invece occorre più che mai essere uniti contro un governo e una maggioranza che sono allo stremo. Le tattiche devono essere adattate al momento contingetne, ma la strategia deve mirare ad una sola cosa: andare al voto per mandare a casa il governo della sinistra incapace di assicurare benessere e sviluppo al Paese, sicurezza e legalità per cittadini, efficienza e correttezza dei servizi pubblici, meno tasse e più garanzie. E' questo che si aspetta il popolo che va alle manifestazioni di Alleanza Nazionale, che firma ai gazebo di Forza Italia, che ha seguito in TV le dichiarazioni di Casini.