La stragrande maggioranza degli italiani è ormai convinta che l’esecutivo guidato da Romano Prodi non riesce più a governare in maniera compiuta per le troppe divisioni che si registrano nella maggioranza. Quattro italiani su dieci, poi, ritengono che se si aprisse formalmente la crisi bisognerebbe al più presto andare a nuove elezioni.
È una condanna netta per il governo dell’Unione quella che emerge da un sondaggio effettuato nei giorni scorsi dalla Ferrari, Nasi & Grisantelli su un campione rappresentativo di elettori.
Il passaggio della finanziaria al Senato, proprio perché ha fatto risaltare le affermazioni nette di Dini e altri (“Votiamo per senso di responsabilità, ma la maggioranza è finita”) non ha ingannato nemmeno gli elettori del centrosinistra e appare falsa l’ostentata soddisfazione del Professore.
Alla prima domanda del sondaggio, se cioè il governo riesca a governare, il 64 per cento degli interpellati ha risposto seccamente “no”, soltanto il 25,7 per cento ritiene che l’esecutivo possa svolgere il suo ruolo.
E se il governo cade, che fare? Il 39,5 per cento degli intervistati, cioè la maggioranza relativa, non ha dubbi: bisognerà, dice, andare al voto al più presto. Il 18,1 ritiene che si debba varare un governo transitorio, per fare la legge elettorale e sbrigare le questioni correnti per andare alle elezioni appena possibile. Soltanto il 14,2 per cento degli interpellati pensa che la legislatura potrebbe andare avanti con un Prodi-bis; infine, il 7,1 per cento del campione ritiene che l’attuale maggioranza potrebbe andare avanti esprimendo un altro governo.
Transizione. La terza domanda della ricerca della Ferrari, Nasi & Grisantelli era diretta a sapere quale tipo di maggioranza gli italiani vorrebbero nel caso in cui, aperta la crisi, si scegliesse la formula del governo di transizione per sbrigare gli affari correnti e fare la legge elettorale. Ebbene, il 59,3 degli interpellati ritiene che dovrebbe essere un governo di unità nazionale, che cerchi di coinvolgere anche le forze politiche dell’attuale coalizione. Sono soltanto il 22,2 per cento a pensare che un eventuale governo di transizione dovrebbe cercare di rappresentare al meglio la maggioranza di centrosinistra, eventualmente con il minimo di allargamenti necessari.