di Mario Giordano -
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Telefonata piuttosto disturbata quella fra Veltroni e Berlusconi. E per una volta le linee Telecom non c’entrano: l’interferenza arriva via carta, attraverso la pubblicazione su Repubblica di un’intercettazione uscita dalla Procura di Milano con straordinaria puntualità. Roba da rimaner basiti: se anche i nostri treni fossero così puntuali, Napoli sarebbe già provincia del Giappone. Nelle intercettazioni si registrano chiacchierate fra i dirigenti Rai e Mediaset. Niente di che, ma tanto è bastato per scatenare la sinistra nell’attività che le riesce meglio: la caccia alle streghe. Così per l’intero giorno si è parlato di «ragnatela», «cabina di regia», «trame collusive», evocando tutti i burattinai possibili, fatta eccezione (finora) per Mangiafuoco e Barbablù. Non è detto, però, che non ci si arrivi. La tesi dell’accusa è semplice: Rai (nell’era Berlusconi) e Mediaset concordavano tutto. E quale sarebbe la prova? Qualche scambio di opinioni in giorni particolari, come quando morì il Papa. Oh bella: che ci sarà di strano se due dirigenti si telefonano di fronte a un evento così? A essere sincero, avrei trovato assai più scandaloso scoprire che Rai e Mediaset si facevano una concorrenza spietata, inseguendo l’Auditel davanti alla bara di Giovanni Paolo II. Non vi pare? Che poi Rai e Mediaset in questi anni si siano fatti concorrenza è un dato accertato. A volte anche troppa concorrenza, a scapito della qualità dei programmi. Così come è accertato che quelle intercettazioni non dovevano uscire: essendo irrilevanti dovevano essere distrutte. Invece, anziché essere distrutte finiscono per distruggere. Questione di gusti. Ma a chi era diretto il siluro distruttivo? Facile: prima di tutto alla Rai. Il centrosinistra cerca di conquistarla da mesi, senza riuscirci. Per esempio: vorrebbe cacciare Del Noce. Non ci riesce. E toh che sorpresa, Del Noce appare all’improvviso in una intercettazione come centralinista al soldo di Mediaset. Guarda che coincidenza. L’altra coincidenza riguarda la politica. Come dicevamo oggi Veltroni e Berlusconi si sono sentiti al telefono. Si sta preparando l’incontro, parte la trattativa, che farebbe molti danni al Prodi governante. E che succede? Scoppia la bufera, gli animi s’accendono, si torna a chiedere con forza la Gentiloni (anti-Mediaset) e Veltroni, appena uscito dall’incontro a Palazzo Chigi, spara a zero contro l’«intreccio» e la «commistione». La trattativa si complica. Casualità? Può darsi. Così come sarà casuale che lo stesso Prodi due giorni fa, in un’intervista a un quotidiano tedesco, abbia tirato in ballo il «monopolio mediatico» di Berlusconi. Che strano, abbiamo pensato: era tempo che non se ne parlava più. Come mai quest’attacco a freddo? Per carità: Prodi, ne siamo certi, non sapeva nulla dell’intercettazione che sarebbe uscita due giorni dopo. Però, a essere sinceri, le casualità sono diventate già troppe. Cominciano a farci paura.