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 E’ QUESTIONE DI MANICO Data: 27/11/2007
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
Il sindaco di Roma, VELTRONI, con un tempismo e un rigore che francamente ci ha lasciati ad un tempo meravigliati e compiaciuti, ha rimosso il comandante generale dei vigili urbani di Roma.
Perché, ha scritto Veltroni nell’atto di revoca dell’incarico, “IL COMANDANTE HA POSTO IN ESSERE COMPORTAMENTI INCOMPATIBILI CON LE SUE FUNZIONI DI TUTORE DELLA LEGGE”.
Cosa ha mai fatto il suddetto comandante che sulle spalle portava le stellette di generale?
Il comandante dei vigili, fuori servizio, ha parcheggiato la sua auto privata in via della Croce, al centro di Roma, in zona vietata al traffico e alla sosta, salvo per gli autorizzati, esponendo sul parabrezza dell’auto un permesso per disabili non suo e per di più scaduto.
A scatenare la bufera è stato un cittadino romano che l’ha segnalato al quotidiano il Messaggero che ha pubblicato la notizie e la foto: detto, fatto! Il sindaco di Roma, che lo aveva nominato, senza che alcuno lo abbia sollecitato, lo ha immediatamente revocato dal’incarico con la motivazione che abbiamo già riportato.
Proprio come fece il sindaco di Toritto, allorquando al comandante dei vigili urbani di Toritto, Birardi, i carabinieri sequestrarono l’auto con cui circolava, che era priva di assicurazione, priva di passaggio di proprietà e con targa straniera, elevandogli salate contravvenzioni.
Il comportamento di Birardi, a ben vedere, era molto più grave del comandante dei vigili urbani di Roma e il suo (di Birardi) comportamento di sicuro era ben più “incompatibile con le funzioni di tutore della legge” rispetto a quello del comandante dei vigili urbani di Roma.
Ma non fu né rimosso, né punito, e neanche ufficialmente redarguito.
Infatti, segnalato il fatto con formale interrogazione consiliare dal gruppo consiliare di Forza Italia al sindaco dell’epoca, che giusto per la cronaca era Tarullo, questi si guardò bene dal prendere alcuna iniziativa disciplinare nei confronti di Birardi, giungendo a scrivere, in risposta alla insistente richiesta di esemplare punizione del Birardi, che non poteva farlo in quanto i fatti contestati al comandante dei vigili urbani erano avvenuti … fuori servizio.
Era una coglionata bella e buona, ma quando si tratta di dar torto ai “nemici”, non c’è limite alla stupidaggine umana.
Ora però la decisione di Veltroni, rimette le cose a posto.
Nel senso che era giusta la richiesta di provvedimento disciplinare nei confronti di Birardi e fu invece deplorevole, politicamente, moralmente e giuridicamente, la decisione di Tarullo di far passare indenne Birardi nonostante i suoi comportamenti fossero stati di certo “INCOMPATIBILI CON LE SUE FUNZIONI DI TUTORE DELLA LEGGE”.
Ovviamente è questione, come sempre, è di manico. Lì, a Roma, c’è Veltroni, qui, a Toritto, c’era Tarullo.

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