Prodi toglie l’acqua ai pompieri
Le stragi delle auto killer proseguono senza sosta in tutta Italia, la violenza dilaga, l’immigrazione clandestina va di pari passo con i reati di ogni genere, dal furto alla rapina, dallo stupro all’omicidio, nelle scuole italiane succede di tutto, droga e prostituzione imperversano, i cittadini italiani vivono nel terrore per una evidente mancanza di sicurezza, e il governo cosa fa? Semplice, taglia i fondi, dà meno soldi alle forze dell’ordine.
Protestano i carabinieri, si lamentano i vigili del fuoco, scende sul terreno di guerra la polizia. Le “volanti”, in pochi anni si sono praticamente dimezzate in ogni grande città, i vigili del fuoco denunciano di lavorare a ranghi ridotti, mancano i soldi per pagare l’affitto delle caserme o per pagare la benzina dei mezzi.
Di fronte a tale quadro, il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, brilla per il suo spirito d’iniziativa: suggerisce ai vigili del fuoco di lasciar perdere l’affitto e di dirottare il denaro nell’acquisto del carburante! Quanto alla polizia, mancano all’appello 5.700 uomini, più che un semplice buco d’organico, una voragine. Ma nel governo voltano le spalle ai servitori dello Stato e fanno spallucce.
A Palazzo Chigi si riempiono la bocca della parola “sicurezza”, nonostante l’urgenza e la gravità della situazione hanno varato cinque disegni di legge (non decreti, che sarebbe stato più logico), ben sapendo che essi non vedranno mai la luce, e ne convertono solo uno in decreto (quello sulle espulsioni) dopo lo stupro e l’omicidio di una signora romana ad opera di un rom, provvedimento che già è stato modificato e ammorbidito visti i ricatti dell’estrema sinistra.
Quando si tratta di fatti, la maggioranza e il suo governo mostrano enormi limiti e denotano quanta allergia abbiano verso le forze dell’ordine. Perché se è vero che sull’onda dell’emotività hanno dovuto cambiare atteggiamento in corsa, per poi tornare a linee più morbide verso i criminali per non perdere lungo il cammino il sostegno della sinistra radicale, è anche vero che la politica di medio-lungo termine penalizza pesantemente i servitori dello Stato. E per averne la prova basta dare un’occhiata alla Finanziaria, che taglia i fondi alle forze di polizia nell’ordine di 101 milioni di euro, e dà la stessa cifra alla presidenza della Repubblica, alla presidenza del Consiglio, alla Camera, al Senato, alla Corte Costituzionale.