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 BERLUSCONI: Se cade il governo si vota Data: 03/12/2007
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Ti proponiamo l’intervista di Silvio Berlusconi ad Affari Italiani del 3 dicembre 2007...

"Veltroni ha interesse ad affrancarsi dall’abbraccio mortale dell’estrema sinistra. Sicché il suo Pd pareggia il conto con il blocco liberale del nostro Popolo della libertà. In sostanza si vuol procedere entrambi sul modello delle grandi democrazie europee: un bipolarismo vero, libero da veti e ricatti".

Già, ma che cosa vede l’ex premier in fondo al tunnel di questa lunga transizione? Forse che per favorire questo bipolarismo e le riforme necessarie si va verso un governo istituzionale?

"No, assolutamente no", afferma deciso il leader dell’opposizione. "Se c’è la crisi e cade Prodi, che è stato indicato come leader dagli elettori, come si fa a mandare un altro, chiunque altro, al suo posto?", obietta ricorrendo a una domanda retorica. E completa il suo pensiero, definitivamente: "Se cade Prodi la strada maestra è una, una sola: il voto".

C’è chi dice però che la rigidità di questo diniego potrebbe piegarsi davanti a una convergenza bipartisan nei confronti di un candidato che sta nel suo cuore, ma non dispiace a Veltroni: Gianni Letta. E’ così, presidente? E’ vero che lei sarebbe favorevole a Letta premier, come è stato detto? Niente da fare, pollice verso (ma con dolcezza) del Cavaliere all’ipotesi di Letta premier: "Si son dette tante cose al riguardo. E non c’è dubbio che Letta è persona stimata da tutti. Ma non è una persona sola che può risolvere il problema, non è una questione di persone. Ci troviamo di fronte a nodi politici".

Dunque, presidente, che cosa c’è in questa ’liaison dangereuse’ (come molti la bollano) tra lei e Veltroni? "C’è una coincidenza di obiettivi. Entrambi vogliamo un bipolarismo di sostanza. Un forte partito da una parte e un forte partito dall’altra, come tra i popolari e i socialisti di Zapatero in Spagna, i laburisti e i conservatori in Inghilterra, i socialdemocratici e i cristianodemocratici in Germania".

Ma allora, si fa la riforma elettorale e poi si vota? "No, su questo si sono manifestate tesi contrapposte tra me e Veltroni. Noi abbiamo detto prima e ripetuto nel corso dell’incontro con i vertici del Pd: si fa la nuova legge elettorale e poi si va a elezioni anticipate. Ma Veltroni invece vuole, prima di andare al voto, non solo la riforma elettorale, ma anche le riforme istituzionali e dei regolamenti parlamentari".

Dunque, fate le riforme elettorali e istituzionali nel 2008? Vi siete accordati per votare nel 2009? "Su questo non ci siamo accordati".

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