Alla vigilia delle olimpiadi cinesi del 2008 una grave accusa viene rivolta da Amnesty contro il Coni. Secondo Amnesty il Comitato Olimpico Italiano si starebbe attivando per impedire agli atleti italiani che parteciperanno ai giochi olimpici di Pechino di manifestare solidarietà ai perseguitati politci cinesi e di chiedere il rispetto dei dirtti umani. Il Coni ha respinto ogni accusa e davvero vogliamo augurarci che nessuno kmetta la museruola alla bocca dei nostri atleti ai quali anzi va affidato il compito di rivendicare in nome dello sport piena libertà per tutti i cinesi e il ripristino dei diritti democratici in quella grande regione del mpondo oncora oppressa dal comunismo, il peggiore dei mali del mondo come ha di recente ricordato Papa Benedetto XVI.