di Michele AINIS
Negli ultimi tempi le accuse contro una politica sempre più lontana dalle necessità degli italiani e gestita da una casta che gode di sempre maggiori privilegi) sono diventate una sorta di sport nazionale. Tuttavia non è sufficiente denunciare gli scandali e nemmeno liberarsi dai politici corrotti o incompetenti. Gli stessi cui si deve l'invenzione della tassa sul tubo, del reato di "dispersione delle ceneri non autorizzata" se cremiamo il caro estinto, del "Commissario straordinario per la vigilanza sul comma" e dei mille accidenti che hanno trasformato il nostro Stato nel nostro peggior nemico. In "Stato matto" Michele Ainis documenta una serie di storture, di assurdità e di paradossi del sistema politico e istituzionale: il fisco rapace, gli abusi dei partiti, le vessazioni della burocrazia, la voragine informativa della Rai, il collasso della giustizia, il trionfo dei parenti sui talenti, quello della deroga sulla regola, le leggi strombazzate ma impotenti su droga e immigrazione... Sono "gli affanni e i malanni" della nostra democrazia, che rendono difficile la gestione delle massime istituzioni e soprattutto la nostra vita quotidiana. In 100 voci, "Stato matto" cataloga un dizionario del nostro scontento, esilarante e desolante. Ma indignazione e satira non portano lontano: è necessario rimettere in moto i meccanismi inceppati, perché il paese riprenda a funzionare. Michele Ainis indica anche i nodi da sciogliere e la direzione in cui muoversi, senza imboccare pericolose scorciatoie, per riavvicinare i cittadini a una politica diversa.
STATO MATTO. L'ITALIA CHE NON FUNZIONA ( equalche proposta per rinmetterla in moto)
GARZANTI EDITORE, EURO 15,00