Sono trascorsi 30 anni dalla tragedia romana di Acca Larentia che causò la morte dei tre giovani militanti di destra Franco Bigonzetti di 20 anni, Francesco Ciavatta di 18 e Stefano Recchioni di 19, uccisi nel corso di un agguato. 30 anni dopo, il sindaco di Roma, Veltroni, ha annunciato che alla memoria delle tre giovani vittime di uno degli episodi più efferrati degli anni di piombo Roma dedicherà una via cittadina. Tardiva ma doverosa manifestazione di solidarietà e di ricordo per le giovani vite stroncate in nome dell' ignobile concetto che "uccidere un fascista non è reato", che veniva ripetuto come slogan nelle manifetazioni di piazza della sinistra estrema e, purtroppo, condiviso anche dai mass media dell'epoca che si resero perciò complici di quella come di altre tragedie che sono state raccontate dal giornalista Luca Telese in un drammatico libro-verità intitolato "Cuori neri".