Una interrogazione parlamentare urgente con 32 firme e una mozione in Consiglio Regionale per indurre il Governo regionale a “revocare la revoca” della realizzazione del termovalorizzatore di Trani.
Respingendo al mittente gli insulti, le accuse e le polemiche di Vendola Frisullo e Losappio nella conferenza stampa di ieri, il responsabile di Forza Italia per il Mezzogiorno e coordinatore regionale per la Puglia, On. Raffaele Fitto, in una conferenza stampa insieme con i consiglieri regionali, ha illustrato la situazione dei rifiuti in Puglia.
“Il paradosso pugliese – ha detto Fitto – è più grave di quello campano. In Campania nonostante marce e proteste, neanche Pecoraro Scanio è riuscito alla fine a impedire la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, in Puglia il Presidente della Regione Vendola ha addirittura revocato l’aggiudicazione già avvenuta del termovalorizzatore di Trani, approvato dalla comunità tranese e dal Consiglio Comunale con delibera. Quando Vendola è arrivato nel 2005 – ha ricordato Fitto – sulla base del nostro Piano, si erano concluse le gare in tutti e 10 i Bacini della Puglia. ci sono stati dei ricorsi ma a luglio 2005 dopo le sentenze del Tar a favore della struttura commissariale, Vendola avrebbe potuto firmare i contratti e se l’avesse fatto, gli impianti sarebbero già in funzione. Ha aspettato un anno ed ha cominciato a firmare solo nel 2006; i progetti definitivi sono stati approvati dalla regione solo a inizio 2007 e i lavori sono iniziati solo un paio di mesi fa e non dappertutto. Infatti oggi di quei 10 bacini, solo per 6 si sta arrivando all’inizio dei lavori, mentre non si sa nulla di come si chiuderà il ciclo dei rifiuti negli altri 4, dove le gare andavano ripetute per difetti di procedura. Non agitiamo le piazze, non siamo no global, non lanciamo pietre, raccontiamo pacatamente la verità che è quella per esempio del Salento in cui da oltre un anno i rifiuti vagano da una Provincia all’altra, finendo nelle discariche per rifiuti speciali di Fragagnano e Grottaglie,nel Tarantino. Le stesse che oggi, secondo il Presidente Vendola, potrebbero accogliere i rifiuti campani. Questo dimostra che per la situazione di emergenza in cui per colpa di Vendola si trova la Puglia, la nostra Regione ha bisogno anche dei privati per la sua emergenza. In questi due anni e mezzo, siccome gli impianti non erano pronti, Vendola ha disposto l’ampliamento di una quindicina di discariche. Sarebbe assurdo usare quelle volumetrie per i rifiuti campani. Chiediamo quindi - conclude Fitto - che ci venga detto quali e quante discariche sono state ampliate in questi due anni e mezzo e che disponibilità hanno oggi; chiediamo che si ripetano subito le gare nei 4 bacini della Puglia di cui non si conosce la sorte; chiediamo che venga subito avviata la realizzazione del termovalorizzatore di Trani. Dire come fa Vendola che i termovalorizzatori sono antieconomici e farebbero salire le tariffe sui rifiuti non ha senso. L’antieconomicità è frutto piuttosto del furore ideologico che lo ha portato a non realizzare gli impianti. Perché oggi i cittadini del Salento pagano già tasse triplicate quando non quadruplicate, a Brindisi sono inutilizzati tutti gli impianti realizzati in funzione del termovalorizzatore a cui Vendola ha detto no; i rifiuti di Bari vanno nelle discariche di Giovinazzo e Bitonto; quelli del Bacino Lecce 2 nel costosissimo, inutile e singolarmente autorizzato con grande velocità impianto di biostabilizzazione di Poggiardo per poi essere portati con costi enormi a Fragagnano e Grottaglie. E per il termovalorizzatore di Trani i pugliesi pagheranno i danni già chiesti dall’azienda aggiudicatrice come risarcimento per essersi vista revocare l’appalto. A fronte di tutto questo, invece di assumere la responsabile posizione assunta dall’Umbria che ha detto al Presidente Prodi di non essere nelle condizioni di accogliere i rifiuti campani, Vendola e compagni hanno detto sì un po’ per soccorso rosso a Bassolino e Pecoraro Scanio, un po’ per cercare di negare l’emergenza pugliese. Con estrema moderazione e volendo evitare una rissa cercata da tempo da Vendola e compagni per deviare l’attenzione dei problemi, ci auguriamo che il Presidente capisca di dovere delle risposte su questi temi. Non a noi ma a 4 milioni di pugliesi”