Agenzia Ansa del 6 gennaio, h. 12,44
Romano Prodi “Ho dato disposizione al ministro dell’Istruzione perché vengano immediatamente riaperte le scuole che era stato deciso di chiudere. Se in qualche scuola ci sarà una situazione di emergenza, manderò stanotte a pulire intorno, in modo che si possa riaprire la scuola. Le scuole sono sacre”.
Agenzia Ansa del 16 gennaio, h. 11,45
Alberto Bottino, direttore scolastico della Regione Campania: “Senza provvedimenti immediati la situazione delle scuole è destinata a peggiorare. Sono oltre cinquantamila gli studenti che per l’emergenza rifiuti non frequentano le lezioni. È una situazione che continuerà a peggiorare di giorno in giorno”.
Sono passati inutilmente dieci giorni dalla presa di posizione del premier, più che mai “Professore”, che aveva sfoderato un piglio inopinatamente decisionista nei confronti, è parso di capire, non tanto dei responsabili del disastro quanto delle famiglie che non mandavano a scuola i figli (“I bambini che stanno a casa, non vanno né in Val d’Aosta né sulle Dolomiti, ma rimangono nelle zone con lo stesso inquinamento”).
Dieci giorni e oggi Il Mattino, rimasto ormai con pochi altri l’unico mezzo di informazione a dare notizie sullo scandalo dei rifiuti (scomparso anche dai titoli del Tg1) , titola: “provincia allo sbando, scuole ancora chiuse”.
Dieci giorni, uno spazio temporale lunare in una situazione in cui ogni 24 ore si accumulano oltre seimila tonnellate di nuovi rifiuti, mentre decine di migliaia di studenti restano a casa. Così le parole del premier restano scolpite sui giornali e nella memoria come la suprema certificazione dell’impotenza, della pochezza e della totale inaffidabilità di questo premier.
Cicchitto: Prodi sa quello che sta succedendo?
“Non sappiamo se il Presidente del Consiglio sia stato informato qualche giorno fa, del fatto che si discuteva alla Camera della questione Campania, nella quale il suo Governo ha corresponsabilità rilevanti e che oggi è in discussione la questione giustizia con il ministro Guardasigilli dimissionario, perché sua moglie è stata messa agli arresti domiciliari”.
Lo ha detto Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore nazionale di Forza Italia. “Capiamo che, specie per i rapporti di forza al Senato, Prodi - ha continuato - farebbe volentieri a meno del Parlamento, ma, purtroppo per Lui, esso ancora esiste ed un Presidente del Consiglio, degno di questo nome, dovrebbe confrontarsi con esso. Non sappiamo se Prodi abbia la piena consapevolezza della gravità della crisi. Tre fatti rendono emblematica la condizione di uno Stato allo sbando: l'emergenza rifiuti, l'emergenza giustizia ed il fatto che l'Università di Roma è una specie di centro sociale governato da professori nostalgici del comunismo e da giovani squadristi in preda a raptus incontrollabili”.