Pronta la mozione contro Bassolino
Nuova giornata di blocchi e proteste vicino ai siti individuati dal commissario De Gennaro
A Villaricca proteste e scontri dopo la decisione di De Gennaro di riaprire di Riconta (Emmevi)
NAPOLI - Il piano messo a punto dal super-commissario Gianni De Gennaro per affrontare l'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania riaccende le proteste in tutta la Regione in generale e nel Napoletano in particolare, dove l'ennesima giornata di emergenza è iniziata tra cumuli di immondizia in fiamme e blocchi. Quasi settanta gli interventi dei Vigili del Fuoco e numerosi i presidi messi in atto da studenti e cittadini che protestano per l'immondizia non raccolta. Sono state soprattutto l'area a nord di Napoli e i paesi vesuviani ad essere stati colpiti, la scorsa notte, dai cumuli di immondizia bruciati: ma questa volta anche lo stesso capoluogo partenopeo non è stato escluso. Molti, infatti, i roghi di rifiuti nel centro della città, come a piazza Cavour; altrettanti nella zona della periferia come a Poggioreale, Chiaiano, Secondigliano. Presidi di studenti, invece, in via don Bosco, a Napoli, mentre cassonetti riversati in strada in via Aspromonte a Secondigliano.
TENSIONE A VILLARICCA - Tensione anche a Villaricca, nel Napoletano, dove i manifestanti, dopo le perplessità del sindaco Raffaele Topo sulla riapertura della discarica in località Riconta, hanno bloccato con un autobus di linea messo di traverso sulla carreggiata il traffico su Ponte Sorrento - in via Consolare Campana - un importante incrocio, che dista circa un chilometro dalla discarica di Riconta di cui è stata decisa riapertura da De Gennaro, che collega Varcaturo, Marano, Napoli e Qualiano. Dai manifestanti arriva la richiesta di un incontro urgente con il commissario per chiedere che la discarica non riapra anche perchè nell'estate del 2006, «a seguito di un sopralluogo dell'allora commissario Bertolaso si accertò la presenza di percolato».
PIANURA E MONTERUSCELLO - Proteste isolate anche a Pianura e Monteruscello, quartieri di Napoli, dove, però, l'ira degli abitanti è rivolta contro la mancata raccolta di immondizia. Un comitato di cittadini e no global presidia dalle prime ore della mattina l'area dell'ex manifattura tabacchi a Napoli indicata quale sito di stoccaggio nel piano di De Gennaro. Il comitato vorrebbe invece allestire nell'area «un'isola ecologica autogestita per i rifiuti differenziati e lancia l'appello ai cittadini a portarvi fin da oggi carta, cartoni, plastica e vetro».
UNA DONNA CONTUSA - Una donna contusa ed il traffico paralizzato per ore: è il bilancio, fino al tardo pomeriggio delle proteste dei residenti di via Censi dell'Arco, a Cercola, strada confinante con Napoli. La donna mentre era in corso la protesta, ha riferito di essere stata urtata da un furgoncino in transito che tentava di superare la barriera di sacchetti rovesciati in strada. Soccorsa da alcune persone è stata portata nell'ospedale Loreto Mare di Napoli, dove le sono state riscontrate contusioni per il corpo, ed un leggero trauma cranico. In via De Meis, i manifestanti hanno rovesciato cassonetti e spazzatura in più punti, bloccando praticamente il traffico, nel quale sono rimasti intrappolati anche alcuni autobus di linea.
MOZIONE CONTRO BASSOLINO - A nulla è servito dunque l'appello lanciato da De Gennaro alla «responsabilità di tutti». «Se lavoriamo tutti insieme il piano funzionerà. Ma non dobbiamo perdere neanche un istante, altrimenti gli ostacoli diverranno insormontabili» ha detto il commissario straordinario incontrando in mattinata ad Avellino i rappresentanti delle autorità locali. A loro ha confermato che la discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino riaprirà «entro i prossimi dieci giorni» ma, allo stesso tempo, si tenterà di «bruciare i tempi» per allestire quella definitiva prevista dalla legge a Savignano Irpino». All'appello di De Gennaro fa eco quello del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, secondo cui l'attuazione del piano del prefetto De Gennaro è «la priorità delle priorità», pertanto «vanno isolati coloro che, a qualsiasi titolo, ancora si oppongono e ostacolano la realizzazione di queste scelte». Proprio nei confronti di Bassolino però venerdì 25 gennaio, alle 11.00, verrà posta nel consiglio regionale della Campania una mozione di sfiducia. Diciotto esponenti della Casa delle Libertà hanno già firmato, ma se dal punto di vista formale ci sono tutte le carte in regola per poter procedere al voto della mozione (dal momento che bastava l’appoggio di 12 consiglieri, ndr), è incerto il responso dell’assemblea regionale. I gruppi di maggioranza, fino all’ultimo momento, hanno tentato di far slittare la discussione cercando di posticiparla alla prossima settimana per la mancanza «forzata» di alcuni consiglieri dell’Udeur e del presidente del Consiglio, Sandra Lonardo. Politici coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e che non potranno essere in aula perché costretti agli arresti domiciliari.