E' di queste ultime ore la notizia che la Giunta Regionale pugliese si appresta varare il DPEF regionale. La novità è contenuta in uno dei passsaggi del documento che affrontando il problema delllo stratosferico buco nei conti della sanità puglise - circa 400 mlioni di euro - assegna ai direttori generali l'obbligo di ridurre la spesa di caiscuna ausl DEL 40%, anche attraverso la chiusura di opsedali e presidi ospedfairi quando ritenuti "rami secchi". Ma questo era l'esacrato piano sanitario dell'ancor più esacrato Fitto, contro il quale si scatenarono prima le piazze agitate dai sobillatori di estrema sinistra e poi l'ania bella di Vendola che sull'esacrabile piano di Fitto poggiò la sua campagna elettorale che, sia pure sul filo di lana, riuscì a vincere assicurando, a chi gli credette, che avrebbe riaperto gli ospedali "chiusi" da Fitto e aperto osepdali anche nei sottoscala delle case popolari degli sperduti quartieri ghetto costruiti dalla sinistra in tutta la Puglia. Salvo il reparto di neanatologia nell'amata Terlizzi, gli ospedali chiusi rimasero chiusi, quelli da aprire non si aprirono, il piano di Fitto che doveva essere sostituito in un batter d'occhio dal piano Vendola-Tedesco mai è stato sostiuito, perchè il piano di Vendola e di Tedesco mai ha visto la luce e mentre pochi giorni fa Vendola annunciava che era "sbagliato2 criminalizzar eil lavoro fatto da quelli di prima, ora, con un atto ufficiale, di fatto rende operativo il piano di Fitto che si precoccupava di recidere i rami secchi nella prospettiva di dare alla Puglia ujn sistema sanitario efficace ed efficiente. Ma intanto è tutta la Puglia ad essere stata trasformata in una regine inefficace ed inefficiente. Quando Vendola e compagni ricorreranno anche negli altri settori alle intuizioni e alle indicazioni di Fitto?