Primavera rovente per le bollette: le stime del Rie annunciano una nuova stangata di 50 euro per le famiglie italiane
Nuova stangata per le famiglie - pari a 52 euro l'anno - in arrivo a partire dal mese di aprile. L'annuncio proviene dal centro studi del Rie (Ricerche Industriali ed Energetiche), che ha previsto un aumento delle tariffe elettriche pari al 3% (13 euro), mentre i rincari per il gas dovrebbero attestarsi intorno al 3,9% (39 euro); in base ai calcoli sui consumi di una famiglia che utilizza in media 2.700 kWh di elettricità e 1.400 metri cubi di gas l'anno.
Se a ciò aggiungiamo l’aumento di 52 euro da gennaio 2008 l’esborso della famiglia italiana su queste due voci potrà arrivare a fine anno, tenendo conto di futuri aumenti, ad oltre 230 euro annui.
L'ultima parola spetta all'Autorità per l'energia e il gas, che dovrebbe pronunciarsi entro la fine del mese di marzo, ma Adusbef e Federconsumatori hanno già lanciato l'allarme, denunciato la gravità della situazione: «È una cifra insopportabile per le famiglie italiane a cui bisogna dare risposte. Innanzitutto accelerando un serio piano energetico basato su una politica del risparmio e di investimenti in fonti di energia alternativa a partire dal fotovoltaico ed accelerando con grandissima determinazione la costruzione di impianti di rigasificazione».
I rincari graverebbero su portafogli già messi a dura prova dall'aumento dell'inflazione. Le tasche degli italiani stanno infatti già affrontando una situazione difficile, se si considera che una famiglia italiana media, per poter conservare lo stesso livello di consumo di un anno fa, ha dovuto spendere più di 850 euro (856,43 euro); secondo la stima di Altroconsumo alla luce dei dati sull'inflazione diffusi dall'Istat.
E ancora una volta i rappresentanti dei consumatori si appellano all'Autorità garante per la concorrenza e il mercato affinché verifichino l'andamento dei prezzi nel settore dei prodotti alimentari, in particolare pasta e pane, poiché ormai da troppi mesi si registra una crescita costante e apparentemente incontrollata del prezzo di prodotti il cui consumo è irrinunciabile e non comprimibile.