Per convincere tutti gli alleati a non sottrarsi agli impegni presi con gli elettori, Silvio Berlusconi promette "un programma costituito da punti chiari e concretissimi. Ad ogni punto corrisponderà un testo di legge che presenteremo e sottoscriveremo insieme agli alleati prima delle elezioni".
Intervistato dal settimanale 'Tempi', Berlusconi attacca il governo Prodi per "il buco di sette miliardi denunciato dal Sole 24 Ore", ammette le difficoltà dell'attuale congiuntura economica e preannuncia abbassamento delle tasse, abolizione Ici, grandi opere e soluzione emergenza Campania. Il tutto all'insegna di sussidiarietà e federalismo fiscale: "I venti di crisi hanno purtroppo un respiro internazionale: solo l'Asia cresce a ritmo impetuoso, mentre l'Europa e gli Stati Uniti segnano il passo. La prima cosa da fare sarà quella di rimettere i soldi nelle tasche dei cittadini e delle famiglie per rilanciare i consumi e con questi l'economia e la creazione di nuovi posti di lavoro. Prodi ha svuotato le tasche dei contribuenti di ogni fascia sociale caricandoli di imposte. Noi dovremo usare la leva fiscale nel modo opposto. E aboliremo subito l'Ici sulla prima casa, come avevamo promesso nel 2006. Ripartiremo subito con le grandi infrastrutture e l'alta velocità, che il governo della sinistra e dei verdi hanno bloccato colpevolmente per due anni".
"Rilanceremo il Ponte sullo Stretto - prosegue nel suo elenco Berlusconi - i termovalorizzatori, i rigassificatori, e tutte le infrastrutture indispensabili in un Paese moderno, dove non sono più ammissibili fenomeni di malgoverno come quello che i cittadini della Campania hanno dovuto e devono subire nello smaltimento dell'immondizia, un'autentica tragica ferita all'immagine internazionale dell'Italia inferta dalla giunta di sinistra guidata da Bassolino e dal ministro verde Pecoraro Scanio".
Berlusconi dice inoltre che al centro del programma del Pdl vi sarà federalismo e sussidiarietà. "Resta fermo che per noi federalismo e sussidiarietà sono due principi fondamentali del cambiamento che vogliamo realizzare, riconducendo le funzioni e i poteri dello Stato all'ambito della definizione delle regole, per lasciare ai privati e al mercato la gestione dell'economia. Solo così potremo arrivare a tagliare la spesa pubblica in una dimensione consistente, necessaria a ridurre la pressione fiscale sui cittadini. Vogliamo rendere l'Italia competitiva, rimuovendo le due palle al piede - eccessiva tassazione e oppressione burocratica - che impediscono al Paese di correre".