Alle prossime elezioni politiche Silvio Berlusconi sarà in campo per la quinta volta. “Credo - ha aggiunto il Cavaliere - che ci sia bisogno di un grande movimento che metta insieme tutti i moderati e tutti i liberali che non si riconoscono nella sinistra e ancora oggi in Italia per tenere insieme tutte queste forze pare che Silvio Berlusconi sia ancora indispensabile”. Quanto all’esito delle elezioni, Berlusconi non ha dubbi: “sono sicuro di farcela”.
“La cosa importante che i cittadini devono capire è che non è che le colpe siano tutte della politica quando si dice ci sono tante sigle politiche: la colpa è anche dei cittadini che votano i piccoli partiti. Se i cittadini volessero davvero che l’Italia fosse governata da una mano salda e che i piccoli partiti non potessero imporre dei veti ai grandi partiti dovrebbero al momento del voto concentrare la loro fiducia sul partito più importante del centrosinistra o su quello del centrodestra”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi ospite della puntata di Porta a Porta.
L’aborto è tema che riguarda le coscienze e non è bene che entri in campagna elettorale, quindi non è opportuno che Giuliano Ferrara presenti una sua lista per puntare l’attenzione su questa questione.
“Giuliano Ferrara in questi ultimi tempi è stato rapito da questa sua missione e intende - ha sottolineato Berlusconi - contro il mio consiglio presentare una lista che si chiamerà ‘Lista per la vita’ o ‘Cultura della vita’. Io non credo che questo sia un problema da inserire dentro delle elezioni politiche, penso che sia un problema che attenga alle coscienze e che quindi debba restare fuori dall’agone politico. Ho cercato di dissuaderlo, vedremo con quali risultati”.
“Io sto dedicando i giorni e purtroppo anche le notti e concentrare 18 sigle politiche in una e adesso l’amico Giuliano Ferrara ne propone una in più lui? -ha detto ancora Berlusconi. Credo che veramente questo vada contro quella che è la nostra strategia che corrisponde al volere degli italiani. non credo che questa missione che Giuliano si è dato - ha insistito il Cavaliere - trovi in politica il palcoscenico giusto per essere portata avanti, ho indicato la strada delle Nazioni Unite e credo che quella sia la strada che si deve perseguire. Ho offerto a lui di entrare nel Popolo della libertà, di essere candidato con noi e di interessarsi in questa sua presenza politica della missione di cui si è reso protagonista”.
“Francesco Storace ha insistito sull’identità del suo movimento, La Destra. Mi sembra legittimo che voglia continuare così. Noi come PdL siamo posizionati al centro e guardiamo bene al fatto che ci sia una destra. L’apparentamento penso di escluderlo”.
Il Cavaliere ha anche rivendicato che “le azioni che io ho perseguito hanno avuto successo”, relativamente a quanto fatto in Parlamento per arrivare alla caduta della maggioranza, alla crisi di governo e alle elezioni anticipate.
Berlusconi ribadisce la sua contrarietà all’ipotesi che Pier Ferdinando Casini si presenti nella coalizione di centrodestra alleato al PdL ma con il suo simbolo.
“I nostri elettori ci vogliono tutti uniti non capiscono le divisioni e non capiscono i personalismi”. Se l’Udc dicesse no al Popolo delle Libertà, “si ritornerebbe nella situazione dell’altra volta quando di fronte a certe volontà di riforma e di modernizzazione del Paese un partito, in certi casi il suo, disse di no”.
“Queste cose non possono essere discusse in televisione in assenza dell’altra parte. Stiamo parlando, i nostri incaricati si stanno confrontando, l’auspicio mio è che ci si presenti agli elettori che non si riconoscono nella sinistra con un’unica lista, con un’unica formazione, con un unico gruppo parlamentare, con un unico programma per garantire che quello è il programma che presentiamo, che tutti lo condividiamo, che saremo uniti in Parlamento, che saremo uniti a sostenere il governo e che quel programma verrà realizzato da tutti noi insieme”. Lo ha sottolineato Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa che gli chiedeva se sarebbe disposto ad accettare la presenza dell’Udc da sola nella coalizione di centrodestra con l’impegno che il partito di Pier Ferdinando Casini nella prossima legislatura aderisca però a gruppi parlamentari unici del Popolo della Libertà.
“Noi siamo legati ai nostri marchi. Ma vi abbiamo rinunciato per dar vita al grande movimento dei liberali e dei moderati. Chiediamo la stessa generosità all’Udc rispetto al loro marchio”.
D’altronde, ha proseguito il Cavaliere, “se condividono i nostri principi e sono nel Partito popolare europeo e sono disponibili al gruppo unico” non vi sarebbe ragione per una loro corsa solitaria anche perchè “il loro simbolo non è così antico come quello della Dc”.
“Non c’è nessuna annessione, perchè il Popolo della Libertà è qualche cosa che dobbiamo costruire insieme”.
“Non c’è stata annessione di nessuno dei partiti che hanno già aderito, non c’è stata annessione di Forza Italia, non c’è stata annessione di Alleanza nazionale, la gente vuole vederci chiaro e deve poter credere in una unità che non venga meno durante il lungo percorso di un governo. Quindi - spiega Berlusconi - io insisto nel chiedere agli amici dell’Udc di fare come abbiamo fatto noi di Forza Italia e come hanno fatto i componenti degli altri partiti di entrare insieme a noi nel Popolo della Libertà, che è qualche cosa che è nato dal popolo e non dalle sacrestie dei partiti ed è anche un modo diverso per impostare la politica”.
“Politicamente Veltroni è più vecchio di me. io sto in politica da 14 anni, lui da quando era bambino. E il ‘giovane’ Franceschini è in politica da 28 anni. Sono persone che hanno fatto della politica l’unico loro mestiere”. Berlusconi ha inoltre sostenuto che “l’unica novità del Pd consiste nel fatto che il sindaco di Roma corre ora per la presidenza del Consiglio. Ma sarà difficile per loro far dimenticare chi sono. Ricordo che il partito è quello che ha come presidente Romano Prodi”.
Il Cavaliere ha fatto gli auguri al nuovo partito perchè “fanno quello che i socialdemocratici tedeschi fecero oltre 50 anni fa” e lo hanno “senza una parola di autocritica sul passato, sul comunismo. Certo la novità è anche che si sono liberati da quell’abbraccio elettoralmente mortale della sinistra estrema”.
Sull’economia Berlusconi ha poi detto: “L’abolizione dell’Ici non comporta una riduzione delle entrate molto grande. Con Giulio Tremonti abbiamo fatto i conti ed è una misura che si può assolutamente sostenere. Dobbiamo risparmiare nelle spese dello Stato”, confermando l’intenzione del centrodestra di abolire l’imposta comunale sulla prima casa.
Per far recuperare potere d’acquisto ai lavoratori dipendenti il presidente del PdL propone “di ridurre l’imposizione fiscale sulle 13esime e le 14esime” dopo che rispetto alla perdita del potere d’acquisto dei salari “è difficile recuperare in fretta, ma bisogna dare più soldi a chi è dipendente”. Il Cavaliere ha inoltre specificato di prediligere questa soluzione a quella di un’ulteriore rimodulazione delle aliquote fiscali.
“Immagino” di essere in grado prima delle elezioni di dare i nomi dei ministri del governo, perchè “tendo ad andare al voto con estrema chiarezza. Spero anche -ha aggiunto- di potermi rappresentare agli elettori con un bel rinnovamento della classe dirigente, con tanti giovani e tante donne”.
Quello dei rifiuti in Campania – ha detto rispondendo ad un’altra domanda - “è un problema enorme, un’emergenza drammatica” e sarà “il primo problema che il nuovo governo dovrà risolvere”.
Berlusconi ha rivelato che secondo alcune stime “vi sia un milione di tonnellate di rifiuti ancora da smaltire” e i nodi principali riguardano “l’eliminazione dell’immondizia accumulata e poi lo smaltimento in continuità di quanto si va accumulando”.
L’ex premier ha aggiunto che c’è stata “colpa da parte delle autorità locali” soprattutto sul versante dell’individuazione delle discariche, ma poi lo Stato non si è fatto valere “quanto le discariche sono state individuate” senza contare che “non sono stati costruiti i termovalorizzatori. Per questo la situazione ora è di una vera e tragica emergenza”.
Dopo aver citato l’enorme impatto negativo che la vicenda ha per l’immagine internazionale dell’Italia il Cavaliere ha rivelato che “di recente un mio amico leader di un importante Paese mi ha detto al telefono: ‘ma che fai, sei lì a lavorare con la mascherina?’“.
Sulle infrastrutture il leader del PdL ha affermato: “Il progetto per la realizzazione del Ponte di Messina verrà ripreso subito, immediatamente”, assicura il leader azzurro. Per quanto riguarda la realizzazione della Tav sottolinea che “è una battaglia che si deve fare”.
E in materia di pensioni: “dobbiamo cambiare la riforma operata dalla sinistra perchè ha portato un aumenti dei costi insostenibile per i conti dello Stato ritornando alla nostra riforma”. Lo annuncia Berlusconi.
Sull’election day ha poi detto: “Ho dato il nostro assenso per ridurre i costi, ma “ci sarà una grande confusione”. “Immagino le difficoltà - ha proseguito l’ex premier - per gli elettori di una certa età a Roma, che si troveranno cinque schede in mano con sistemi di voto diversi. E immaginiamo i tempi necessari per persone di una certa età per piegare tutte le schede che in certi casi saranno delle ‘lenzuola’”.
“Credo che i risultati di queste elezioni dopo la prova che ha dato questo governo della sinistra - ha sottolineato l’ex premier - porteranno la mia parte politica ad avere una vasta maggioranza in Parlamento e quindi non credo che ci sarà la possibilità di smezzare la responsabilità di governo con l’altra parte. Credo invece che dovremo assolutamente chiamare ad una corresponsabilizzazione l’altra parte per quanto riguarda le riforme dell’architettura costituzionale urgenti e per quanto riguarda anche le regole dei lavori parlamentari”.
“Per esempio - prosegue Berlusconi - una regola da applicare subito è la legge presentata da Franceschini che impone che non si possa più per un singolo deputato distaccarsi dalla formazione nella quale è stato eletto e dare vita a nuovi gruppi parlamentari”.
Il Popolo delle Libertà si presenterà con un unico simbolo alle prossime elezioni, politiche ed amministrative. Il presidente Berlusconi ha infatti specificato che “noi parteciperemo con lo stesso simbolo dappertutto. Dappertutto correremo come PdL”. Il Cavaliere lo ha detto dopo che erano stati esposti dei sondaggi da cui emergeva qualche incertezza dell’elettorato sulla natura della nuova formazione.
“È proprio per questo che è importante che non vi siano dubbi” sul fatto che l’obiettivo “è di arrivare ad un unico movimento”. Per ora, tuttavia, ci sono ancora aspetti tecnico-amministrativi da valutare compresi quelli legati ai bilanci dei singoli partiti. Quanto alla formazione delle liste il Cavaliere ha detto che sono stati decisi dei sondaggi da affidare ad istituti demoscopici diversi e le diverse candidature “verranno attribuite in base alle quote indicate dai sondaggi”.
Il leader azzurro ha voluto comunque sottolineare come fin dai primissimi incontri che ci sono stati tra i vertici di Forza Italia e di Alleanza nazionale “c’è già un sentimento di comunione di chi sente di far parte della stessa cosa”.
Per Silvio Berlusconi la riduzione della pressione fiscale resta un obiettivo del futuro governo di centrodestra anche in funzione di una riduzione dell’evasione fiscale.
Il leader del PdL ha anche preso un impegno: “Credo di poter fare una promessa assoluta: non metteremo le mani nelle tasche degli italiani. Non vi sarà alcun incremento nella tassazione che c’è oggi e il nostro sforzo sarà quello di diminuirla per tutti”.
Ha aggiunto che “se riuscissimo a riportare la tassazione al 33% massimo” del reddito imponibile “allora verrebbe meno la voglia di elusione. In tutti i paesi - ha proseguito - dove le tasse sono in sintonia con il sentimento dei cittadini c’è stato dal punto di vista fiscale un incremento delle entrate”.
Il Cavaliere ha inoltre contestato i successi proclamati dal governo di centrosinistra nella lotta all’evasione fiscale: “Dalla lotta all’evasione - ha concluso - sono derivati solo 2-3 miliardi, non i 40 che dicono loro” senza considerare che “tra accertamento e riscossione” passano diversi anni.
Con Berlusconi Porta a Porta sfiora il 30% di share
Ieri dopo ben due anni Silvio Berlusconi, leader del Popolo delle Libertà, è tornato a Porta a Porta e il programma di RaiUno ha sfiorato il 30 per cento di share. In particolare, il talk di Bruno Vespa con ospite, tra gli altri, anche il direttore de Il Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli, ha realizzato 2 milioni 577 mila telespettatori e il 29,29 per cento di share.