Hai aperto l'intera News con il titolo:
 L'Istat boccia il fisco di Prodi Data: 14/02/2008
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Crolla rovinosamente la produzione industriale e l’Italia di Prodi, quella dei "conti in ordine", dei tesoretti prima sprecati e poi fantasma, si candida a primo Paese d’Europa sulla strada della recessione. Il dato di dicembre, reso noto dall’Istat, è soltanto l’ultimo anello di una lunga catena di record negativi che gettano una pesante ipoteca sul 2008.

* Con un ribasso del 6,5% rispetto allo stesso mese del 2006, il consuntivo della produzione industriale nel nostro Paese è andato al di là di ogni pessimistica previsione.
* Si tratta della quarta caduta consecutiva nel corso di un anno che ha fatto registrare ben otto mesi di cali congiunturali.
* È un dato che fa precipitare nel segno negativo il consuntivo della produzione industriale nel 2007: -0,2% a fronte di un +2,6% nel 2006.
* È il peggior dato dal 2001, che ci relega in coda agli altri Paesi europei che, pur soffiando il vento della crisi mondiale, registrano rialzi: +0.8% la Germania, +0,7% la Francia.
* Il differenziale negativo dell’Italia prodiana, rispetto a questi Paesi, è cresciuto in dimensioni esponenziali: 12,7% con la Germania, 3,2% con la Francia.
* Con la flessione della produzione industriale nel quarto trimestre (-2,2%), il Centro studi di Confindustria ha stimato una contrazione del Pil dello 0,1% rispetto al trimestre precedente: è la prima caduta da due anni a questa parte.
* L’effetto di trascinamento sul 2008 riduce allo 0,7% la crescita attesa del Pil per l’anno in corso.

Come ben si vede, i segnali di allarme si moltiplicano. Il buon andamento delle esportazioni, in quantità e valore, ha per ora evitato danni maggiori. Ma è dovuto alla straordinaria capacità delle nostre imprese di ristrutturarsi (l’hanno potuto fare durante la legislatura del governo Berlusconi) e di competere sul mercato con prodotti di alta gamma. Il problema è costituito invece dai consumi interni, crollati di pari passo con il clima di fiducia dei consumatori. Colpa delle politiche fiscali oppressive del governo Prodi, che ha ridotto all’osso la capacità di acquisto delle famiglie e ha gettato al vento le opportunità della breve stagione della ripresa economica. Altrochè tesoretti da spendere.

  << Ritorna alle News

  - Regione Puglia
  - Gazzetta del Mezzogiorno
  - Corriere della Sera
  - Portale delle libertà
  - Potere Sinistro
  - Governo
  - Parlamento
  - Il Foglio
  - Il Giornale
  - Libero
  - Panorama
  - Avvenire
  - Vatican News
  - Baribyday
  - Destra Torittese
  - Luciano Lomangino
  - Sole 24 Ore
  - L'occidentale
  - Repubblica