PubblichIamo una dichiarazione del ccordinatore regionale di Forza Italia on. Rafaele FITTO in merito alla posizione contraddittoria del presidente della G.R. Vendola.
"Il Programma del Popolo della Libertà sarà definito sulla base delle priorità che i cittadini italiani ci indicheranno sabato e domenica in tutte le piazze italiane e sarà molto semplice, puntato sulla riduzione delle tasse, sul lavoro, sulla famiglia, sulla sicurezza. I nostri candidati calibrati su questo programma, saranno scelti mediante il metro della meritocrazia per la riconferma degli uscenti e della necessità ineludibile di aprire a nuove candidature. Queste sono le intenzioni del Presidente Berlusconi comunicateci oggi in una riunione con il Presidente Fini e i responsabili regionali di Forza Italia e Alleanza Nazionale, ma evidentemente il Presidente della Regione Puglia ha notizie più fresche delle nostre sulla nostra campagna elettorale.
Parla del nostro programma denotandone una conoscenza impossibile, posto che è in via di definizione; parla di una Puglia ancora oggi solo sognata dopo tre anni di Governo e pretende di portarla ad esempio per il resto del Paese, dice di non credere allo scontro Berlusconi – Veltroni e che solo la Sinistra Arcobaleno potrà davvero contrastare il Partito Democratico, fingendo di dimenticare che lui governa in Puglia grazie alla maggioranza di cui il PD è componente essenziale e che fino a ieri Prodi ha governato grazie alla sua Sinistra Arcobaleno che sarebbe rimasta felicemente attaccata alle poltrone di Palazzo Chigi se qualcun altro non li avesse mandati tutti a casa. La contraddizione resta tutta in piedi: Vendola farà campagna elettorale “protetta” fuggendo dal giudizio degli elettori e tenendo però comizi in tutta la Puglia contro quel PD grazie al quale è diventato e continua ad essere Presidente della Regione. E i suoi assessori gli faranno campagna elettorale contro. Alla faccia della credibilità!
Un’ultima considerazione: gli attacchi alle politiche del lavoro condotte finora e che avrebbero generato solo precarietà, così come la promessa di non prendere in giro i giovani si riferiscono forse alle sue stesse promesse elettorali? Una su tutte rimasta sulla carta come le altre: il salario sociale"