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 GRAVINA/ UN PADRE IN CELLA ALLA RICERCA DELLA VERITA' PERDUTA Data: 01/03/2008
Appertiene alla sezione: [ Dal Territorio ]
Da tre mesi Filippo Ppapplardi. padre di Ciccio e Tore, vive in isolamento. Da tre mesi non può condividere con nessuno questo grande macigno che è costretto a portarsi dietro. Da sei giorni per altro si porta dentro il cuore il dolore più grande che un padre può avere: quello della morte dei suoi figli. Ieri, per la prima volta da quando i suoi bambini sono stati ritrovati, ha ricevuto la visita del suo legale Angela Aliani che racconta quel colloquio: "Non è vero che la gente all'interno del carcere mi voleva picchiare o linciare. Tutti cercavano di aiutarmi. Ma per tre mesi sono stato in isolamento. Anzi quando riuscivo a parlare con qualcuno tre piani sotto di me, loro (gli agenti di custodia) mi spostavano subito di cella".

Parole amare di un padre provato dal dolore e distrutto dalla sofferenza. Poi è lo stesso avvocato che risponde alle polemiche di questi giorni sulla testimonianza chiave, per la procura, di un bambino Mirko, che dice di aver visto quella sera i fratellini Pappalardi, salire a bordo dell'auto del padre: "Intanto, il ragazzino raccontò tre versioni diverse. Nella prima, intorno alla fine di luglio ha detto di conoscere solo uno dei due fratellini, con il quale andava a scuola insieme qualche anno prima. Ha detto che quella sera si trovavano in piazza Notardomenico a giocare con i palloncini e che da lì si sono spostati verso un'altra piazza". Ma appena quindici giorni dopo, Mirko cambia versione, fornendo questo racconto agli inquirenti: "All'inizio - dice ancora il legale - erano in un'altra piazza e si sono spostati per giocare verso Piazza Notardomenico, il palloncino pieno d'acqua sarà uno e non c'è né saranno altri".

Il terzo interrogatorio, del piccolo Mirko, secondo il legale, è quello che dimostra l'infondatezza dell'impianto accusatorio: "dice che erano in Piazza Notardoemnico, e si sono spostati, conferma di conoscere solo uno dei fratelli, e di ricordare bene la data del 5 giugno, che ha visto salire i fratellini sull'auto del padre, perché il giorno dopo, esce prima da scuola, poiché colpito da una pallonata in faccia. Peccato - dice l'avvocato -che il martedì il ragazzino risulta assente da scuola". Tutte considerazioni, queste che avrebbero dovuto far capire e riflettere la procura, ma sia i pubblici ministeri Marzano e Lupo che il Gip distrettuale, dicono che le date e le tre versione fornite dal ragazzino, sono solo picole crepe in un racconto ben delineato.

......Intanto si ha notizia che la risonanza magnetica effettuata oggi pomerigigo sui corpi dei due bambini, voluta dalla Procura per verificare l'esattezza dei risultati della TAC, ha confermato ciò che la TAC aveva evidenziato e cioè che Ciccio aveva fratture importanti, mentre Salvatore solo una microfrattura al piede, segno questo, ha dichiarato il perito della difesa che il fratellino più piccolo è caduto sul copro del fratello che ne attutito l'impatto evitandogli fratture più gravi. I risultati della risonanza magnetica compromettono ulteirormetne la tesi dell'accusa la quale pare volgia ostinarsi a tenere in galera il padre dei ragazzini nonostante la smepre più evidente casualità della disgrazia. In ogni caso, poichè sono venuti meno tutti e tre gli elementi che potevano giustificare la detenzione inc arcere e poichè sino a prova contraria, secondo la legge, chiunque è innocente, ribadiamo che la civiltà del diritto impone la liberaizone del padrfe dei bambini o alemno la sua detenzione agli arresti dpomiciliari, liberandolo da uno stato di detenzione che appare sempre più un sequestro di persona.

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