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 BERLUSCONI:NOI AL 45% E IL PD AL 35% Data: 04/03/2008
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
“Ci sono dieci punti di differenza” tra il Pd e il PdL, “il Pd è al 35, il PdL il 45”. È quanto ha sostenuto Silvio Berlusconi a Sky Tg 24.
“Il vantaggio potrebbe ridursi perché è vigente una ridicola legge sulla par condicio che dà lo stesso spazio a tutti i partiti. Si rischia una spinta verso il frazionamento della politica”, osserva l’ex premier.
“I partiti minori del centrodestra non riusciranno ad arrivare al 4 e all’8%”, spiega il leader azzurro parlando delle soglie di sbarramento alla Camera e al Senato. “Se un elettore del centrodestra decidesse di votare per i partiti piccoli toglierebbe voti alla grande forza del Partito del Popolo della Libertà”.

Berlusconi si affida all’ironia per commentare la candidatura di Massimo D’Alema come capolista del Partito Democratico in Campania restituendogli la battuta sui siti archeologici.
Facendo appunto allusione ai siti archeologici della regione, tra cui Pompei ed Ercolano, il Cavaliere dice: “Bene, il Pd dimostra di voler continuare con l’archeologia, visto che D’Alema fa politica da 45 anni”.

“Ho letto ieri sera i dieci punti di Confindustria e non c’è un punto che non è ricompreso nel nostro programma”. Parola del leader del PdL Silvio Berlusconi.
“C’è da fare una politica di espansione, ci sarà una forte spesa pubblica per ammodernare il sistema infrastrutturale”, aggiunge l’ex premier che invita a non lasciare il nostro Paese senza la sua compagnia di bandiera.
Salviamo Malpensa e Alitalia. “Non è possibile - dice il Cavaliere - che un hub come Malpensa debba essere privato del 72% dei voli e debba andare incontro ad una perdita di 1 miliardo o addirittura di 2 contro due-trecento milioni di Alitalia. Un Paese -aggiunge- deve saper sopportare le perdite di certe aziende”. Come salvare Alitalia? “Penso che potrebbe intervenire - dice Berlusconi - una cordata di imprenditori italiani”.
L’ex premier interviene anche sulle morti bianche all’indomani della strage di Molfetta. “Bisognerebbe prendere - sottolinea - immediatamente dei provvedimenti: se questo governo che gestisce l’ordinaria amministrazione decidesse di prenderli, noi aggiungeremmo il nostro consenso a quello dell’esecutivo”.
Silvio Berlusconi accusa poi Walter Veltroni di assoluta incoerenza. “Ho 14 anni di esperienza politica alle spalle –sottolinea - e credo di aver sempre mantenuto una assoluta coerenza che si contrappone all’assoluta incoerenza che Veltroni e i suoi praticano”.

Berlusconi assicura che Giulio Tremonti “sarà il nostro ministro dell’Economia e delle finanze” e ritiene che la candidatura di Calearo nelle liste del Pd sia “solo una trovata elettorale”. Il leader del PdL assicura che “vinceremo anche senza l’Udc” ma verso i centristi “non vi è nessuna preclusione” per un lavoro comune su alcuni provvedimenti in Parlamento dopo le elezioni.
Silvio Berlusconi fa poi sapere che “con Mastella c’era un impegno di dieci parlamentari tra Camera e Senato. I sondaggi si sono rivelati impietosi - osserva Berlusconi - ci hanno mostrato che portandolo con noi avremmo avuto elevate difficoltà e avremmo perso tra l’8 ed il 12%”. Mentre spera che l’ex presidente di Confindustria, Antonio D’Amato, “sia dei nostri. Ne saremmo molto felici, con lui abbiamo lavorato molto bene”.

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