E' slittata a domani martedì 11 marzo la decisione del GIP di Bari sulla istanza di scarcerazione del padre dei due bambini di Gravina ritrovati morti dopo quasi due anni in un pozzo al centro della cittadina murgese. La decisione del GIP è sicuramente molto travagliata perchè se per un verso appare sempre più ingiustificata la carcerazione di Filippo Pappapalardi alla luce sia del ritrovamento dei cadaveri, sia della ormai certa accidentalità della morte dei due fragtellini, dall'altra, la non ufficialità delle risultanze peritali e dell'autopsia, potrebbe impedire al GIP di esprimersi per la scarcerazione, senza ma e senza se, dell'uomo carcerato da tre mesi e da ultimo imprigionato nel carcere di Velletri. Nè aiutano il GIP sia il parere negativo espresso dalla Procura di Bari motivato, non senza le più accese critiche da parte di tutti i mass media, con il rischio che possa uccidere ancora (ma la Procura non ha indicato chi potrebbero essere le future vittime!) e che possa inquinare le prove (dopo quasi due anni?!) e le esternazoni del presidente del Tribunale del riesame che rinunciando alla opportuna continenza che le circostnaze avrebbero consigliato ha dichiarato alla stampa che il rigetto della prima istanza di scarcerazione fu saggia decisione e che lo rifarebbe perchè il ritrogvfamento dei cadaveri non esclude la responsabilità del padre. E' evidente che tali dichiarazioni pottrebbero avere carettere di presisone sul GIP e per questo, forse, il magistrato avrebbe potuto evitare di pronunciarsi. Comuqnue , a bilancciare queste "pressioni", ci sono sia le valutazioni univoche del mass media a favore del padre dei ragazzi morti e poi la fiaccolata di solidarietà a Filippo Pappalardi promossa ieri sera dal vescovo di Gravina e dal comitato spontaneo che ha raccolto migliaia di firme depositate in Procura per sollecitare la scarcerazione dell'uomo. Ma domani ogni dubbio sarà fugato. In un senso o nell'altro.