Il GIP presso la Procura di Bari ha concesso gli arresti domiciliari a Filippo Pappalardi, in carcere a Veleltri dopo essere stato per circa tre mesi in isolamento nel carcere di Bari. Il Gip ha dapprima smantellato le accuse della Prrocura, da ultimo la fantasiosa preoccupazione che Pappalardi potesse uccidere ancora (senza che ci fosse alcuna prova che l'avesse giā fatto!) e inquinare le prove, derubricando le precedenti accuse nell'accusa di 2abbandono di minori con conseguetne morte degli stessi". Intervistato da RAI 2 il criminologo prof. Bruno, una delle massime autoritā italiane in materia, ha definito il provvedimento del GIP un "obbrobrio", dopo averlo definito privo di coraggio. Valutazione questa del prof. Bruno ampiamente condivisibile visto che una volta caduta l'accusa di omicidio -diretto- secondo la Procura di Bari o -indiretta- secondo il presidenee del tribunale del riesame che respinse la prima istanza di scarcerazione del Pappalardi, č difficile individuare il preteso reato di "abbandono" dei ragazzi da parte del padre dei due sfortunati fratellini di Gravina, caduti per disgfrazia - č ormai certo - nel pozzo di un caseggiato abbandonato nei pressi del centro storico della cittadina murgiana. non controllato dalle forze di olizia impegnate nella ricerca. Decisione salomonica - secondo altri - quella del GIP di Bari che pur smantellando da cima a fondo le tesi accusatorie della Procura di Bari, avrebbe concesso a quest'ultima "soddisfazione" con l'obbligo dei domiciliari. Ora saranno gli esiti definitivi delle perizie, dell'autopsia e delle indagini a stabilire se quella del GIP č stata una decisione poco coraggiosa, salomonica o "obbrobriosa". Ma almeno Pappalardi non attenderā la ufficializzazione di questi esiti chiuso in un carcere, senza nemmeno il conforto dei parenti nel disperato dolore per la morte dei figli.