La sconcertante vicenda di Gravina non è finita e forse nei prossimi giorni, o mesi, o anni, ne vedremo e ne sentiremo delle belle. Come nel caso del non dimenticato episodio di Rignano Flaminio, paesino laziale, dove alcune maestre d'asilo, ultratrentennali educatrici di decine di generazioni di bambini, furono accusate di pedofilia, arrestate, gettate in bocca ai mass media, per poi essere scarcerate per totale assenza di indizi, salvo le spesso farneticanti accuse di una certa genitrice improvvisamente divenuta aggressiva ospite di trasmissioni televisive gettatisi a tuffo nella vicenda. A distanza di mesi e forse di anni, gli indizi continuano a non esserci, le maestre continuano a soffrire per una detenzione che le ha segnate nello spirito e forse nel corpo, ma la famosa mamma che si affacciava dagli schermi televisivi per lanciare anatemi ancorchènon supportati da alcunchè, sta per approdare in Parlamento. L'ha candidata nelle sue liste l'ex garantista di ferro Antonio Di PIETRO . Infatti, senza che ci sia una che sia una prova della eventuale colpevolezza delle maestre d'asilo che pure nella nostra immanginazione continuano ad essere delle fate, lui arruola l'accusatrice che dai banchi del Parlamento potrà continuare a dire la sua non vera "verità", mentre le vere vittime di questa storia, cioè le maestre, subiranno anche l'affronto di vedere assurgere a ruoli "legislativi" la loro non convincente accusatrice.