È del 3,3%, e non del 3,2% come inizialmente previsto, l’inflazione della zona euro del mese di febbraio. È quanto ha reso noto Eurostat, l’ufficio statistico delle comunità europee, rivedendo al rialzo le stime flash del 3 marzo scorso. A gennaio il dato era del 3,2%, stabile rispetto a dicembre, mentre nel febbraio dello scorso anno era dell’1,8%. L’inflazione mensile si è attestata allo 0,3%. In Italia l’inflazione è aumentata del 3,1% su base annua. L’inflazione dei Ventisette è stata del 3,4%, invariata rispetto a gennaio, a fronte del 2,1% dello scorso anno. L’inflazione mensile è stata dello 0,4%. I tassi annuali più bassi sono stati quelli dell’Olanda, al 2%, di Germania, Portogallo e Svezia, al 2,9%, mentre i più alti sono stati quelli della Lettonia, al 16,5%, della Bulgaria, al 12,2%, e dell’Estonia, all’11,5%. Le principali componenti dell’inflazione di febbraio sono state l’istruzione, al 9,7%, gli alimentari, al 5,8%, e i trasporti, al 5,4%, mentre gli aumenti più contenuti sono stati quelli delle comunicazioni, in calo del 3,1%, dell’intrattenimento e della cultura, rimasti invariati, e dell’abbigliamento, in aumento dell’1%, Per quanto riguarda i sotto-indici dettagliati, i carburanti per i trasporti sono aumentati di 0,50 punti percentuali, il latte, uova e formaggio di 0,23 punti, i combustibili da riscaldamento dello 0,21 punti e il pane e i cereali di 0,14 punti.