A MARGINE DEL CASO DI GRAVINA UNA LETTERA APERTA AL MINISTRO SCOTTI DI RAFFAELE FITTO CHE CONDIVIDIAMO.
Gentile Ministro,
apprendo dalla stampa che ha chiesto al Presidente della Corte d’Appello di Bari di verificare se effettivamente il gip Giulia Romanazzi abbia concesso una intervista al settimanale Panorama sul caso dei fratellini di Gravina. E che, se l’intervista venisse confermata, “il ministero non potrà che trarne le conseguenze previste dall’ordinamento giudiziario”, posto che “il nuovo ordinamento considera illecito disciplinare qualunque dichiarazione pubblica, da parte di un Magistrato su processi che stia trattando”.
Senza entrare nel merito della vicenda di Gravina, mi permetto di farLe presente che negli ultimi due anni, quando Lei era sottosegretario, più volte ho formalmente chiesto l’intervento del ministero segnalando fughe di notizie dalla Procura di Bari e casi di Magistrati che avevano rilasciato interviste ben più gravi di quella oggi oggetto della Sua nota, abbandonandosi a commenti su inchieste ancora nella fase delle indagini preliminari e a valutazioni anche offensive per le quali sono in corso procedimenti di richiesta di risarcimento danni da parte delle persone oggetto di quelle valutazioni. Quei Magistrati non hanno mai smentito di aver rilasciato le interviste, limitandosi, peraltro solo dopo un anno, a chiarirne, secondo una loro personale interpretazione, alcuni contenuti.
Ho presentato formali esposti al Csm e al ministero, allegando copia di quelle interviste ma, ad oggi, non risulta che nei confronti di quei Magistrati siano state avviate verifiche presso la Corte d’Appello e/o provvedimenti disciplinari. Le chiedo quindi se, per i casi segnalati due anni fa, e in virtù della già chiara normativa dell’epoca (art. 5 comma 3 del decreto legislativo 106 del 2006 e art. 2 del decreto legislativo 109 del 2006) non ritenga di sollecitare al Presidente della Corte d’Appello di Bari le stesse verifiche sollecitate oggi per il gip Romanazzi. In caso contrario non si capirebbe perché le disposizioni dell’ordinamento giudiziario che considerano illecito disciplinare qualunque dichiarazione pubblica da parte di un Magistrato, debbano valere per il gip Romanazzi ma non per altri Magistrati della Procura di Bari.
Mi auguro che Lei, signor Ministro, seppur dopo due anni, voglia verificare anche quei casi, per evitare la logica dei “due pesi e due misure”, che apparirebbe francamente incomprensibile agli occhi dei cittadini.
Grazie per la Sua attenzione e spero in una rapida risposta. On. Raffaele Fitto